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Delitto di Garlasco, via all’incidente probatorio: come funziona, i quesiti chiave e i tempi per le risposte

Appuntamento alle 10.30 di martedì 16 giugno in Questura a Milano dove la parola passerà finalmente alla scienza. Dall’esito degli accertamenti irripetibili dipenderà lo sviluppo dell’inchiesta bis sull’omicidio di Chiara Poggi e la posizione di Andrea Sempio

Chiara Poggi (al centro), uccisa il 13 agosto 2007 a Garlasco. A sinistra il fidanzato Alberto Stasi, a destra l'indagato Andrea Sempio e le gemelle Paola e Stefania Cappa

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Da domani si fa “sul serio” nella nuova indagine sull'omicidio di Chiara Poggi. Dopo mesi di ricostruzioni mediatiche e di parte, entra in campo la scienza e lo fa, questa volta, nel contraddittorio, cioè alla presenza dei legali dell'indagato, Andrea Sempio, della famiglia Poggi, dei pubblici ministeri e della difesa di Alberto Stasi, condannato a 16 anni.

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Sono cinque i punti che possono contribuire a riscrivere la storia dell'omicidio di Chiara Poggi, almeno secondo le attese della Procura di Pavia e degli avvocati di Stasi. Cinque quesiti ai quali sono chiamati a fornire una risposta gli esperti nominati dalla giudice di Pavia, Daniela Garlaschelli entro novanta giorni, salvo proroghe, e poi a riferirne in aula il 24 ottobre.

 I profili genetici sulle unghie

"Analizzare i profili genetici estrapolati dai margini ungueali di Poggi Chiara, ottenuti dal perito Francesco De Stefano, già nominato dalla Corte di Assise di Appello di Milano. Valutare la possibilità di utilizzare, ai fini di un confronto attendibile e secondo lo stato attuale della scienza e delle tecniche forensi, i profili genetici di cui al punto precedente". I periti dovranno cioè analizzare i profili genetici trovati sui margini delle unghie di Chiara Poggi, prelevati da De Stefano durante il processo d'appello-bis. Secondo Carlo Previderè, consulente dell'accusa nell'indagine di Pavia, "il dna sulle unghie di Chiara e' sovrapponibile con quello di Sempio". De Stefano aveva invece sostenuto che il dna non fosse attribuibile a nessuno perche' era "scarso e degradato".

La scena del delitto di Garlasco, le tracce e la posizione del corpo di Chiara Poggi
La scena del delitto di Garlasco, le tracce e la posizione del corpo di Chiara Poggi

 L’estrazione del Dna 

"Effettuare l'estrazione del Dna dai 'para-adesivi' delle impronte rinvenute sulla scena del crimine e dagli oggetti già analizzati presso i laboratori del RIS di Parma". Tra le impronte analizzate non ci sarà quella su cui si e' discusso di più, classificata come numero 33, che è stata attribuita nelle nuove indagini a Sempio e viene considerata uno dei principali indizi a suo carico perché si trova sulla parete delle scale che scendono nella cantina della villetta di via Pascoli, poco sopra il cadavere della vittima. Sarà  invece rivalutata la numero 10 che non è mai stata ricondotta a nessuno nel tentativo di darle un proprietario, una persona, nelle ipotesi degli inquirenti, che potrebbe avere 'aiutato' Sempio nel compiere il crimine.

L'impronta 33 (al centro). A sinistra, l'ex comandante del Ris Luciano Garofano. A destra l'indagato, Andrea Sempio
La famosa impronta 33 non sarà analizzata nell'incidente probatorio. A sinistra, l'ex comandante del Ris Luciano Garofano, nominato dalla difesa di Andrea Sempio
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 I reperti mai analizzati

"Procedere all'estrazione del Dna da campioni biologici e reperti che non siano mai stati sottoposti ad analisi genetica, già oggetto di analisi ma con esiti dubbi o inconclusivi ancora presenti presso l'Istituto di Medicina Legale dell’università di Pavia". Un campionario di oggetti che ha dato adito a diverse suggestioni, ora da confermare o smentire, che comprende un frammento del tappetino del bagno della villetta di via Pascoli, le confezioni di the, un vasetto di yogurt, cereali, biscotti e altri sacchetti.

La comparazione dei profili genetici

Infine, la richiesta agli esperti è quella di "seguire la comparazione dei profili genetici estrapolati al fine di accertarne l'eventuale corrispondenza o compatibilità con il profilo genetico dell'indagato Andrea Sempio; il profilo genetico di Alberto Stasi; i profili dei membri della famiglia Poggi; i profili genetici di eventuali altri soggetti che frequentavano abitualmente l'abitazione della vittima individuati in: Mattia Capra Mattia, Roberto Freddi, Alessandro Biasibetti (amici di Sempio, ndr) e, per quanto riguarda i vari e ulteriori reperti, Stefania Cappa e Paola Cappa, nonche' per Marco Panzarasa (amico di Stasi, ndr), nonche' gli ufficiali dei carabinieri Gennaro Cassese, Marco Pizzamiglio, Giancarlo Sangiuliano e Marco Ballardini, procedendo, ove necessario, al prelievo di campioni biologici utili ai fini della comparazione, rivolgendosi al giudice in caso si debba provvedere al prelevo coattivo su persone". L'obiettivo è quello di dare un’identità a tutti le persone entrate nella villetta, cercando di fare chiarezza su una scena del delitto analizzata senza le dovute cautele nelle primissime ore dei rilievi.

Le parti

Parola alla scienza, dunque, con appuntamento alle 10.30 al Gabinetto regionale della polizia scientifica a Milano.  Lì si troveranno Denise Albani e Domenico Marchigiani, i periti nominati dalla gip Daniela Garlaschelli, i consulenti dei pm, Carlo Previderè e Pierangela Grignani, e della difesa, Luciano Garofano, che fu il comandante dei Ris di Parma che si occuparono del caso, e Luigi Bisogno, ex ispettore superiore di Ps in pensione dal 2010 e con una notevole esperienza nel campo della dattiloscopia. Per i genitori e il fratello di Chiara ci saranno Marzio Capra, Dario Redaelli e Calogero Biondi e per Alberto Stasi, Ugo Ricci e Oscar Ghizzoni. Assieme a loro i legali, uno per la difesa, la parte civile e uno per Stasi. 

L’attesa

Solo dopo le risposte ai delicati quesiti si capirà che strada potrà  prendere l'inchiesta.  E proprio in vista di domani negli uffici della Questura sono già arrivate le prime telecamere. Gran parte delle testate giornalistiche, a cui si aggiungono i social, ha una parte preponderante nella vicenda di Garlasco al punto che il vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli, invita tutti a "un passo indietro".