
Chiara Poggi e Andrea Sempio. Al centro, i passi che avrebbe fatto l'assassino
Mette in campo un altro esperto, un dattiloscopista, che affiancherà l'ex comandante del Ris dei carabinieri Luciano Garofano, la difesa di Andrea Sempio, il nuovo indagato nell'inchiesta sull'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco nel 2007, riaperta per la seconda volta in meno di dieci anni a carico dell'amico del fratello della vittima, già archiviato nel 2017 e di fatto anche nel 2020 in un fascicolo in cui non era stato, però, iscritto.

Si tratta di Luigi Bisogno, ex ispettore superiore della Polizia di Stato in pensione dal 2010 e che ha lavorato, come esperto di impronte e scena del crimine, per quasi 25 anni al Gabinetto Interregionale della Polizia Scientifica della Questura di Napoli, occupandosi di diversi casi di omicidio e cold case. Una nomina, decisa dai legali Massimo Lovati e Angela Taccia affiancati da Garofano, che sarà depositata in giornata in vista dell'incidente probatorio, con analisi genetiche ad ampio raggio, le cui operazioni inizieranno domani.
Le strategie
La difesa di Sempio, come emergeva già dal verbale della gip di Pavia Daniela Garlaschelli sull'ultima udienza in vista dei maxi accertamenti genetici, si era riservata, infatti, di nominare un dattiloscopista, anche perché, nonostante l'incidente probatorio non verta nello specifico sulle analisi dattiloscopiche, sia la giudice che le altre parti hanno nominato esperti su questo fronte.

L’esame
E ciò perché uno dei punti riguarderà la ricerca e poi l'eventuale comparazione di profili genetici su 35 "para-adesivi" contenenti 58 impronte repertate all'epoca. Per l'apertura di quelle fascette e per verificare lo stato di conservazione negli anni, sarà importante, dunque, anche per la difesa di Sempio, il contributo del consulente dattiloscopista. Lo stesso, tra l'altro, che dovrebbe lavorare, fuori dall'incidente probatorio, alla consulenza di parte sulle impronte, dopo quella dei pm che ha attribuito a Sempio l'ormai famosa traccia 33, trovata 18 anni fa sul muro delle scale in fondo alle quali venne trovato il corpo di Chiara.