BARBARA CALDEROLA
Cronaca

St di Agrate, vertice con Regione e Ministeri: "I posti in bilico salgono a 1.800"

Il primo annuncio aveva riguardato 1500 esuberi. Nell’incontro, anziché trattare, il gruppo italo-francese dei semiconduttori ha alzato il tiro. Sindacati: “Inaccettabile”. Parole dure anche dalla Regione, che ha creato in Brianza un Distretto della Microelettronica: "Pianificazione da rivedere"

Il primo tavolo su St al Mimit il 10 aprile scorso

Il primo tavolo su St al Mimit il 10 aprile scorso

Agrate Brianza (Monza), 28 luglio 2025 – “Noi crediamo in St, ora St creda nel futuro di Agrate”. Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo della Regione, è il primo a commentare l’incontro a Roma con i ministri Adolfo Urso e Giancarlo Giorgetti (in collegamento) e i sindacati sul futuro del gruppo italo-francese dei semiconduttori. Il sito brianzolo resta in biblico, qui l’azienda nell’ambito “del ridisegno della base manifatturiera” dopo la crisi certificata dai conti, aveva annunciato fino a 1.500 esuberi e la richiesta esplicita di tutti – istituzioni e metalmeccanici - era che li cancellasse.

L’azienda: da 1500 a 1800 esuberi?

“Invece siamo passati a 1.800 persone che potrebbero non essere interessate dalla riorganizzazione, così si sono espressi – dice Pietro Occhiuto, segretario della Fiom Cgil Brianza - hanno chiarito che per loro pensano a misure conservative, senza entrare nel dettaglio. Tradotto: c’è il rischio concreto che siano cassintegrati”. “Un incontro insoddisfacente – tira le somme Guidesi -. Dalle dichiarazioni dei manager emergono intenzioni che non trovano riscontro in una revisione del piano industriale”. “Per confermare il ruolo strategico di Agrate Brianza – aggiunge – c’è bisogno di tanto altro: volumi produttivi, dimensione del sito, investimenti, differenziazione rispetto agli altri stabilimenti del gruppo, tenuta occupazionale e unicità di tecnologia”. Il confronto prosegue “ci rivedremo nei prossimi mesi”.

Il Distretto della microelettronica

“L’azienda – ricorda l’assessore Guidesi - conosce la disponibilità della Lombardia già manifestata con gli investimenti pubblici realizzati sul sito e con la costruzione del distretto della ‘microelettronica’ anche a suo beneficio. Non mi pare che le scelte fin qui fatte dall’attuale dirigenza abbiano portato risultati positivi, per cui forse è arrivato il momento di cambiare quella pianificazione”.