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Alcolici venduti a due 17enni al bar dell’oratorio di Darfo: parroco denunciato e 1.000 euro di multa

Le due ragazze hanno chiesto e ottenuto di poter bere delle bevande alcoliche. La polizia ha sanzionato la barista, il prevosto è stato denunciato in quanto titolare della licenza

Una leggerezza costata cara alla barista e al parroco titolare della licenza (immagine di repertorio)

Una leggerezza costata cara alla barista e al parroco titolare della licenza (immagine di repertorio)

Brescia, 12 settembre 2025 – Un sacerdote è stato denunciato come titolare della licenza del bar di un oratorio a Darfo, in provincia di Brescia, dove due ragazze di 17 anni avevano acquistato bevande alcoliche. Oltre al parroco gli agenti della Polizia di Stato hanno multato la barista che aveva materialmente venduto alcol alle due minori. La donna è stata sanzionata amministrativamente, con una multa di mille euro. 

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Le parole del questore 

"Il consumo di alcool tra i minori è un fenomeno che può avere conseguenze molto gravi sul piano sociale, sanitario e della sicurezza – ha sottolineato il questore Paolo Sartori –. Le attività di prevenzione e controllo che svolgiamo con costanza, in sinergia con le Amministrazioni comunali e le Polizie Locali, hanno un obiettivo chiaro: tutelare i più giovani, sensibilizzare le famiglie e responsabilizzare gli esercenti". 

Il questore di Brescia Paolo Sartori
Il questore di Brescia Paolo Sartori

“Un rischio per la salute” 

“La somministrazione di bevande alcoliche a chi non ha ancora raggiunto la maggiore età – sottolinea il questore di Brescia – non è solo una violazione della legge, ma rappresenta un serio rischio per la salute e la sicurezza dei ragazzi. È nostro dovere intervenire con fermezza ogni volta che emergono comportamenti illeciti, perché la prevenzione resta la forma più efficace di protezione dei nostri giovani".  

La Diocesi  

"La parrocchia riconosce l'errore, che va, però, delimitato a un singolo episodio. In futuro, sicuramente, verrà prestata una maggiore attenzione" ha fatto sapere in una nota la Diocesi di Brescia "Purtroppo, non sono bastati gli accorgimenti messi in essere dagli organizzatori. All'emissione dello scontrino fiscale, veniva richiesta la carta d'identità" ha detto la Diocesi che ha aggiunto: "La sanzione amministrativa, di 330 euro, è stata pagata dalla parrocchia. L'errore commesso non deve, però, oscurare l'impegno educativo che la parrocchia, con l'oratorio, porta avanti quotidianamente".