STEFANIA TOTARO
Cronaca

Processato a Monza uno dei Jihadisti “lombardi”: rischia fino a 10 anni

Imputato un egiziano residente a Sesto San Giovanni, arrestato lo scorso ottobre con un connazionale che ha invece scelto di venire processato con il rito abbreviato al Tribunale di Milano

Jihadisti minacciano l’Occidente in uno dei tanti video che circolano in rete (foto archivio)

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Monza, 24 Maggio 2024 - Rischia fino a 10 anni di reclusione Mohamed Nosair, 49 anni, egiziano naturalizzato italiano abitante a Sesto San Giovanni, imputato di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo nel processo che si è aperto oggi davanti alla Corte di Assise di Monza.

Con lui lo scorso ottobre era stato arrestato il connazionale Alaa Refaei, 44 anni, muratore residente a Monza, che invece ha scelto di venire processato con il rito abbreviato al Tribunale di Milano.

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Si ritiene che i due si siano associati al gruppo terroristico dell'Isis, a cui hanno giurato fedeltà. Refaei avrebbe anche tentato di indottrinare il figlio minorenne. "La pubblica accusa contesta la partecipazione all'associazione terroristica dell'Isis per la pubblicazione di contenuti sui social che inneggiavano ad atti di guerra - ha spiegato il pm della Procura di Milano Alessandro Gobbis - Un reato di pericolo perché qualche lupo solitario può prendere un furgone e uccidere civili inermi come successo a Nizza e in Germania".

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Il pm non contesta nè il finanziamento, nè l'istigazione, ma per il solo reato di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo si rischia da 5 a 10 anni di carcere. Accusa negata dall'imputato, assistito da un interprete in lingua araba, a cui già ieri cercava di spiegare perché si proclama innocente. Ma il processo entra nel vivo a giugno con le testimonianze degli investigatori.