ANDREA GIANNI
Cronaca

Omicidio di Manuel Mastrapasqua a Rozzano, Daniele Rezza condannato a 27 anni. La mamma della vittima: “Deve farli tutti in carcere”

Accoltellato a morte per un paio di cuffiette da 14 euro. La Procura aveva chiesto 20 anni: “È smarrito cresciuto in un contesto violento”. Il fratello minore Michael: “Anche io sono cresciuto senza un padre e da adolescente ero più in giro che a casa. Però non ho mai fatto niente”

Omicidio di Manuel Mastrapasqua a Rozzano, Daniele Rezza condannato a 27 anni. La mamma della vittima: “Deve farli tutti in carcere”

Milan, 2 luglio 2025 – Daniele Rezza è stato condannato a 27 anni per l'omicidio di Manuel Mastrapasqua, il 31enne ucciso con una coltellata in strada a Rozzano lo scorso ottobre per un paio di cuffie wireless da pochi euro. Lo ha deciso la Corte di Assise di Milano, che ha riconosciuto le aggravanti della minorata difesa e dei futili motivi, mentre ha fatto decadere quella del nesso teleologico tra la rapina e l'omicidio e le ha equiparate alle attenuanti generiche. 

Manuel Mastrapasqua, il 31enne ucciso a Rozzano, e Daniele Rezza, l'assassino reo-confesso
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La pena inflitta a Rezza, 19enne all'epoca dell'omicidio, è più alta della richiesta della Procura (pm Letizia Mocciaro), pari a vent'anni di carcere, senza il riconoscimento di alcuna aggravante. Per quantificare la pena “bisogna considerare anche la giovane età di Rezza e il contesto in cui è cresciuto”, aveva detto il pubblico ministero di Milano (la requisitoria era stata affidata a un magistrato in tirocinio). E aveva definito Rezza un ragazzo “smarrito”, che quella notte “uscì di casa in uno stato di disorientamento”, che non aveva la famiglia come “punto di riferimento”, cresciuto in un “contesto sociale di violenza cronica e con un codice di comportamento consueto in zone di periferia” come Rozzano

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La procura aveva inoltre chiesto alla Corte d’Assise di escludere le aggravanti contestate, tra cui quella dei futili motivi, e di applicare le attenuanti generiche. “Il fatto che abbia commesso un gesto riprovevole – aveva spiegato la pm – non basta per attribuire l’aggravante dei futili motivi. C’è una famiglia dilaniata dal dolore e occorre profondo rispetto e cordoglio, ma la pena deve anche essere volta alla rieducazione del condannato, deve considerare la giovane età di Rezza e il contesto in cui è cresciuto”.

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Una richiesta di condanna che aveva provocato le proteste dei familiari di Mastrapasqua, parti civili, presenti in aula. “Siamo amareggiati per le conclusioni del pubblico ministero e in totale disaccordo – ha affermato il loro legale – questo ragazzo ‘smarrito’ andava in giro a picchiare e ad aggredire le persone, ha ucciso un ragazzo che pesava 50 chili per impossessarsi di cuffie da 14 euro”.

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La mamma: “Ventisette anni e li deve fare tutti in carcere”

Ventisette anni e li deve fare tutti in carcere”. Con queste parole, Angela Brescia, mamma di Manuel Mastrapasqua, ha commentato la condanna di Daniele Rezza per l'omicidio del figlio. “So che non sarà così, so che non saranno ventisette anni”, ha aggiunto. “Vedremo più avanti. Adesso va bene”. Quanto alla decisione della Corte di aggravare la pena di vent'anni proposta dalla procura, la mamma si è limitata a dire “è stata brava”.

Lettura della sentenza del processo per il delitto di Rozzano
Angela Brescia e Michael Mastrapasqua, madre e fratello di Manuel, dopo la lettura della sentenza del processo per l'omicidio del 31enne a Rozzano

Il fratello: “Essere di Rozzano non è una scusa”

“La pm aveva messo come attenuante il fatto che lui era cresciuto a Rozzano con una famiglia non presente. Anche io sono cresciuto senza un padre e da adolescente ero più in giro che a casa. Però non ho mai fatto niente”, ha osservato Michael Mastrapasqua, fratello minore di Manuel, dopo la sentenza, commentando in particolare un passaggio della requisitoria dell'accusa che chiedeva una condanna a vent'anni. “Non ho mai preso la scusa del 'sono a Rozzano e quindi faccio queste cose'. Non è una giustificazione perché non penso che tutti i ragazzi che crescono a Rozzano facciano queste cose. Lui poi è recidivo, non è la prima volta che usa un coltello. Doveva essere fermato prima”, ha aggiunto il fratello della vittima. 

L’avvocato: “Ergastolo evitato da attenuanti generiche”

Siamo soddisfatti. Sono state concesse le attenuanti generiche e questo ritengo sia il motivo per cui Daniele Rezza non sia stato condannato all'ergastolo”, ha detto l'avvocato delle parti civili, Roberta Minotti. “La corte ha condannato Daniele Rezza a 27 anni di reclusione e al risarcimento dei danni a favore delle persone offese con una provisionale immediatamente esecutiva per tutti i familiari”. È stata esclusa “unicamente l'aggravante del nesso teleologico tra la rapina e l'omicidio, confermando invece le aggravanti che il Pubblico Ministero ha chiesto di escludere: quella della minorata difesa e quella dei futili motivi” ha spiegato Minotti. “Parliamo della rapina di una cuffia che nuova sarebbe costata 14 euro, quella era usata: vedete un po' voi quanto potesse valere"”.