Milano – L’ideologia jihadista sopra ogni cosa. Un faro che rendeva chiaro persino quale supermercato evitare. O cosa (non) fare nel tempo libero: tra i divieti, seguire i mondiali di calcio. Sono particolari che emergono agli atti, nelle conversazioni telematiche di Alaa Refaei e Mohamed Hassan Gharib Nosair, i due insospettabili "lupi solitari" arrestati due giorni fa con le accuse di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo ed istigazione a delinquere. Il primo, di 43 anni, egiziano con cittadinanza italiana residente a Monza, e il secondo, di 49, egiziano con permesso per soggiornante di lungo periodo, di Sesto San Giovanni, dipendente di un’impresa di pulizie.

Secondo l’accusa avevano abbracciato la causa dell’Isis, come da tracce ritrovate su Facebook, gruppi Whatsapp e Telegram legati all’ideologia jihadista. Proprio da lì è partita l’indagine, coordinata dalla Procura di Milano, a cura degli specialisti dell’Antiterrorismo della Digos. Messaggi espliciti anche ai familiari: il 2 dicembre del 2021, Nosair invia alla moglie un audio su Messenger con queste parole: "Guarda che Carrefour è francese e la Francia ha insultato il profeta Maometto... Noi non dobbiamo farli guadagnare". Vietato pure seguire i mondiali di calcio, come si sente nel file audio di un sermone ricevuto da Nosair su Telegram: "La coppa del mondo, la coppa peccato. Lo sceicco disapprova festeggiare e seguire i mondiali; il calcio fa apparire il musulmano simile ai miscredenti nell’aspetto e nel comportamento".
E le donne? Persino le partecipanti alle chat WhatsApp riconducibili allo Stato Islamico non erano gradite: "Le sorelle devono abbandonare il gruppo e chi rimarrà non metta nulla che faccia risalire al fatto che è donna per evitare discordia e confusione". Bersaglio costante da abbattere: i "miscredenti". Sempre su Messenger, Nosair esprime apprezzamento per la morte di un giornalista che a suo dire con i propri articoli ha favorito l’arresto di "Mahmood Shaaban", un predicatore salafita egiziano dalle posizioni estreme. E tra le notizie selezionate c’è l’attacco Isis alla missione comboniana in Mozambico, tra 6 e 7 settembre 2022, in cui perse la vita suor Maria De Coppi, italiana, colpevole, secondo gli autori della strage, di essere "troppo impegnata nella diffusione del cristianesimo". Tolleranza zero, sempre. Il 25 ottobre 2022 Refaei scrive a un altro utente su Facebook che "se Allah vuole ci sarà lo stato dell’Islam che libererà il paese dall’occupazione dell’esercito, traditori e kuffar (miscredenti) e taglieranno la gola alle vacche come te".
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