Terrorismo, due arresti a Milano. La procura: “Fanno parte dell’Isis, minacce a Meloni e agli ebrei”

Fermati un egiziano e un naturalizzato italiano di origini egiziane “estremamente attivi nella propaganda e nel proselitismo digitali”. Avrebbero inviato soldi alle vedove dell’Isis in Palestina

Milano, 17 ottobre 2023 – Blitz antiterrorismo della Polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Milano - Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo – a Milano. Due le persone arrestate, un egiziano e un naturalizzato italiano di origine egiziane: entrambi sono accusati di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere con finalità di terrorismo. 

Polizia di Stato in azione
Polizia di Stato in azione

L’indagine era stata aperta da due anni, nel 2021, ed è stata condotta dalla Digos di Milano, dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Perugia, dalla Direzione centrale della Polizia di Prevenzione e dal Servizio centrale Polizia Postale e delle Comunicazioni. 

L'operazione - da quanto appreso - non ha alcun collegamento con l'attentato di ieri sera a Bruxelles né con il recente arresto dello scorso sabato di un 33enne egiziano responsabile di un'aggressione a mani nude a tre passanti nel capoluogo lombardo impugnando una copia del Corano mentre proferiva frasi come "Allah è grande”.

I due arrestati

I due arrestati sono egiziani. Uno, Alaa Refaei, ha 44 anni e risiede a Monza. L’altro, Mohamed Hassan Gharib Nosair, ha 49 anni e risiede a Sesto San Giovanni, nel Milanese. Sono impiegati nel settore delle pulizie, uno come addetto, l'altro come titolare di un'impresa adesso chiusa. Sarebbe stato uno dei due a indottrinare l'altro. Il video del giuramento di fedeltà a Isis è stato ritrovato nel corso di una perquisizione. I due - a quanto si apprende - non sarebbero stati pronti a passare all'azione: dalle indagini, infatti, non sarebbero emerse evidenze della preparazione di un attentato in Italia. 

Isis e attivi nella propaganda

Gli arrestati, si legge in una nota del capo della procura di Milano Marcello Viola – titolare dell’inchiesta insieme al pm di Milano Alessandro Gobbis – , si sarebbero “associati all'organizzazione terroristica internazionale comunemente nota come Stato islamico". Entrambi sarebbero stati “estremamente attivi nella propaganda e nel proselitismo digitali per conto dell'Isis, mettendosi a disposizione dell'organizzazione terroristica e finanziando cause di sostegno” per la stessa organizzazione jihadista, alla quale - scrivono da palazzo di giustizia - “avrebbero prestato giuramento di appartenenza e di fedeltà”.

Minacce alla premier Giorgia Meloni

Dall'analisi dei movimenti social dei due arrestati sono emerse anche “minacce” verso organi dello Stato, tra cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. I due erano soliti mettere i loro commenti di appoggio all'Isis e contro l'Occidente su gruppi Telegram, Facebook e WhatsApp, frequentati da estremisti. 

Minacce agli ebrei

Nelle chat sono stati trovati anche messaggi con minacce ed insulti agli ebrei, oltre che file audio e video relativi al conflitto israelo-palestinese. Ai due, con gli arresti di oggi, sono stati sequestrati i telefoni e i dispositivi informatici e gli investigatori ora potranno analizzare anche se la loro attività di proselitismo sia aumentata o meno negli ultimi giorni con la guerra israelo-palestinese in corso e dopo i fatti del 7 ottobre.

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Soldi alle donne in Palestina

Inoltre, sempre online, i due raccoglievano soldi, che poi inviavano in Medio Oriente - in Yemen, Siria e anche Palestina - a donne rimaste vedove di miliziani. Ma anche a un uomo che farebbe parte dell'Isis in Siria. 

Filmati con bambini che sparano

Il pm di Milano Alessandro Gobbis ha inoltre fatto sapere che ci sono “filmati di violenza anche inerenti al compimento di atti terroristici fuori da scenari medio-orientali. Ce ne sono di raccapriccianti, con bambini a viso scoperto che sparano con pistole a dei prigionieri ai quali viene fatto dire che appartenevano alla polizia siriana o ad altri eserciti in opposizione all'Isis”. “Questo - ha aggiunto - fa capire l'attenzione quasi morbosa dell'Isis ai bambini. È un tema ricorrente quello dei bambini che vengono addestrati all'uso di armi e alla violenza”.

Procuratore: “Momento particolare”

L’operazione antiterrorismo di oggi con due arresti “capita in un momento particolare, anche perché sabato scorso c’è stato pure un episodio connotato da carattere di estemporaneità, ma spia di una situazione di gravità sotto gli occhi di tutti, come dimostra anche l’attentato di Bruxelles”, ha detto il procuratore di Milano Marcello Viola riferendosi anche all’arresto sabato di un uomo che a Milano ha aggredito dei passanti con in mano un Corano.

Sala e Fontana: “Vigilanza deve essere alta”

La vigilanza deve essere alta ma credo che ci sia una collaborazione da parte di tutti. Certamente col buonsenso credo che ci sia molta più attenzione”, ha commentato il sindaco di Milano Beppe Sala. “Sono stato avvertito dal questore dell'operazione a cose fatte - ha aggiunto -. Bene che abbiano fermato qualcuno che poteva rappresentare un rischio per la nostra città". Dopo l'attento a Bruxelles c'e' maggiore preoccupazione? “Come ogni sindaco di grandi città europee in questo momento credo che ci si debba pensare. Ma è chiaro che non siamo nelle condizioni noi sindaci di potere fare prevenzione, pero' che il pensiero possa toccarci questo sì” ha concluso Sala, aggiungendo che nelle prossime ore incontrerà il prefetto e il questore o li sentirà telefonicamente per avere un quadro più completo.

L'allerta deve essere molto alta perché come si è dimostrato a Bruxelles purtroppo di queste cellule silenziose ce ne sono in tutta Europa quindi non dobbiamo assolutamente sottovalutare questi pericoli”, ha ribadito il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana. “La nostra intelligence mi sembra che stia facendo un lavoro veramente importante, l'arresto a Milano - ha sottolineato - è la dimostrazione che stanno monitorando, però questo non toglie che si debba continuare e insistere ad avere grandissima attenzione al problema. Ma sono molto fiducioso nella capacita' dei nostri servizi per cui sono convinto che possiamo stare abbastanza tranquilli, attenti ma tranquilli”.

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Grazie alle forze dell'ordine. Tolleranza zero, controlli, manette ed espulsioni per chi sostiene il terrorismo islamico". E’ quanto ha detto su X il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, dopo l'operazione della polizia a Milano che ha portato all'arresto di due persone accusate di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere con finalità di terrorismo. 

Tajani: “Dal governo linea dura”

Grazie alle forze dell'ordine e alla magistratura per l'operazione che ha portato all'arresto di due militanti dell'Isis. Il Governo, anche con una forte azione di prevenzione, continuerà a lavorare per garantire la sicurezza dei cittadini. Linea dura contro il terrorismo", ha scritto oggi il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani su X.

Vertice antiterrorismo

Soltanto, ieri, al quarto piano del Palazzo di Giustizia di Milano, si è tenuto un vertice a cui hanno preso parte i sei pm del pool antiterrorismo, guidato dal procuratore Marcello Viola, presente alla riunione assieme ai vertici milanesi della Digos, del Ros e del Nucleo investigativo dei carabinieri, del Gico (Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata) del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf. Un incontro durato più di due ore per effettuare, stando a quanto riferito, una “ricognizione generale” sul territorio milanese, data la delicata situazione a livello internazionale (la diretta da Israele), che richiede un attento “monitoraggio” sul fronte terrorismo, non trascurando le periferie e l’attività di proselitismo nelle carceri. ì

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