MASSIMILIANO MINGOIA
Politica

Da Letizia Moratti (Forza Italia) la mano tesa a Sala che non ti aspetti: “Un patto per Milano su Meazza e cantieri”

L’azzurra propone un dialogo con la giunta di centrosinistra. Sorte: “Non possiamo consegnare la città ai verdi talebani come li chiama Gabriele Albertini o radicali come li definisco io”. Pd contrario

L’europarlamentare di Forza Italia ed ex sindaca di Milano, Letizia Moratti

L’europarlamentare di Forza Italia ed ex sindaca di Milano, Letizia Moratti

Milano – La mano tesa che non t’aspetti, in una fase così delicata per l’amministrazione comunale targata centrosinistra. Eppure l’europarlamentare di Forza Italia ed ex sindaca Letizia Moratti ieri ha riunito i vertici milanesi e lombardi del partito, dal coordinatore regionale Alessandro Sorte alla coordinatrice cittadina Cristina Rossello fino all’ex primo cittadino Gabriele Albertini, per lanciare un messaggio all’insegna del dialogo ai progressisti che governano Palazzo Marino, in primis al sindaco (ed ex city manager morattiano) Giuseppe Sala e al Partito democratico.

Un "Patto per Milano" – lo definisce la Moratti – per dialogare con il centrosinistra sul progetto che riguarda il futuro di San Siro e sul decreto Salva Milano che sarebbe utile per sbloccare i cantieri finiti nel mirino della magistratura. "In questo momento Milano è ferma, con 150 cantieri bloccati e famiglie a rischio – sottolinea l’eurodeputata azzurra –. Anche sul nuovo stadio c’è incertezza sul progetto e il posizionamento del sindaco Sala non è affatto chiaro".

Gli azzurri, per bocca della Moratti, archiviano per un attimo la linea dura e propongono una linea soft sul nuovo stadio voluto da Milan e Inter: "Forza Italia aveva dichiarato che non sarebbe stata la stampella di Sala se la delibera su San Siro fosse stato un referendum su di lui e che avremmo mantenuto la stessa posizione degli alleati. Oggi facciamo un passo in più: per noi la strada potrebbe essere quella di un patto per Milano, uno strumento bipartisan che restituisca visione e concretezza".

Sorte aggiunge queste parole alla proposta della Moratti: "Chiediamo uno sforzo anche al centrosinistra perché il patto si fa in due. La proposta del patto prevede una sforzo dall’area riformista del Pd che deve alzare la testa. Non possiamo consegnare la città ai “verdi talebani“ come li chiama Gabriele Albertini o “radicali“ come li definisco io". Interviene anche la Rossello: "Bene iniziativa di Letizia Moratti".

Dal Pd, intanto, arriva la prima reazione, negativa, alla proposta del Patto per Milano. È del capogruppo dem in Regione Pierfrancesco Majorino: "Se Forza Italia, come afferma Letizia Moratti, desidera aprire una fase nuova per la città, inizi dalla cosa più semplice. Cioè, da ciò di cui è politicamente responsabile. Si svegli sulla gestione di Aler. Perché, mentre gli esponenti forzisti chiacchierano auspicando fasi di nuove e brutali cementificazioni, dimenticano che la Giunta lombarda di cui fa parte sarebbe da commissariare per il modo scandaloso con cui affronta il tema delle case vuote di proprietà pubblica. Ci sono infatti 23mila case Aler in tutta la regione, di cui 10mila a Milano, totalmente inutilizzate, senza che il centrodestra lombardo muova un dito".

Sul fronte del centrodestra, infine, sul Patto morattiano si registra la freddezza di Fratelli d’Italia e Lega. Il capogruppo meloniano in Comune, Riccardo Truppo, commenta: "Sempre disposti a sederci a un tavolo di confronto, ma non vogliamo sostituirci a una maggioranza traballante".