MASSIMILIANO MINGOIA
Politica

Comune, Sala a tutto campo: “San Siro in Giunta settimana prossima. Catella sul Leoncavallo? Basta tensioni”

Il sindaco: “Per la cessione dello stadio ai club i tempi ci sono, ma l’ultima parola spetta al Consiglio comunale. Il corteo degli antagonisti si è svolto in maniera pacifica. L’affondo del manager? Non era il momento”

Il sindaco Giuseppe Sala, 67 anni, ieri è intervenuto su San Siro e Leoncavallo

Il sindaco Giuseppe Sala, 67 anni, ieri è intervenuto su San Siro e Leoncavallo

Milano – La delibera sulla vendita dello stadio di San Siro e dell’area limitrofa non è ancora pronta e dunque è molto probabile che il documento approvi in Giunta non questa ma la prossima settimana. È il sindaco Giuseppe Sala, a margine di un appuntamento al Memoriale della Shoah, a dettare i tempi dell’operazione San Siro: “Non voglio più essere né ottimista né pessimista, voglio fare il mio dovere, cioè sottoporre la delibera al Consiglio comunale. In questo momento ho affidato il dossier alla vicesindaco Scavuzzo. È chiaro che abbiamo il vincolo legato alla Sovrintendenza (il 10 novembre scatterebbe il vincolo sul secondo anello del Meazza se lo stadio fosse ancora di proprietà comunale in quella data, ndr). Ma i tempi, volendo, ci sono. Si esprimerà la politica”.

Fin qui, ordinaria amministrazione, pur in un momento molto delicato per l’amministrazione comunale. Ma quando sarà discussa in Giunta la delibera su San Siro? “La delibera deve arrivare tra questa e la prossima settimana. Magari più facilmente la prossima. Non più in là se no non ce la facciamo più”, replica Sala, il quale annuncia che i tempi per approvare la vendita di stadio e area ai club non sono ancora maturi. Nel frattempo la vicesindaco con delega alla Rigenerazione urbana Anna Scavuzzo conferma che la delibera su San Siro non è pronta.

Da Palazzo Marino non aggiungono altro, ma è chiaro che Scavuzzo e i suoi tecnici stanno lavorando per presentare in Giunta e, poi, soprattutto, in Consiglio comunale, un documento che tenga in considerazione tutti i paletti fissati dai partiti della maggioranza di centrosinistra, trattando fino all’ultimo con le società rossonera e nerazzurra. Quali sono i paletti indicati dal Pd? Capienza del nuovo stadio a 70mila e non a 60mila spettatori; indice volumetrico allo 0,35 (il minimo previsto dal Comune, ndr); la neutralità carbonica da non compensare fuori Milano, ma in città; l’allontanamento del nuovo stadio dalle case di via Tesio. L’altro nodo da sciogliere è il prezzo esatto di cessione del Meazza e dell’area a Diavolo e Biscione (197 milioni di euro il valore fissato dall’Agenzia delle Entrate) e le compartecipazioni economiche che la Giunta è disposta a sborsare: allo stato attuale delle trattativa, si parla di 36 milioni di euro dal Comune: 12 milioni per l’abbattimento e il rifacimento del tunnel Patroclo su 60 milioni il costo totale; 14 milioni per la parziale demolizione e rifunzionalizzazione del Meazza; 9,6 milioni per le bonifiche dei terreni che saranno lasciati a verde e torneranno di proprietà del Comune al termine dei lavori.

San Siro a parte, Sala commenta anche la manifestazione di sabato del Leoncavallo e le dichiarazioni polemiche del fondatore di Coima Manfredi Catella sull’occupazione temporanea del Pirellino da parte degli antagonisti (“è questo il modello Milano”): “La manifestazione si è svolta in maniera sufficientemente pacifica – afferma il sindaco –. C’erano preoccupazioni ben più gravi. Io l’ho seguita da lontano (da Parigi per la tournée della Scala, ndr), ma non posso essere insoddisfatto. Catella? Ognuno al mondo ha il suo modo di veder le cose. Hanno contestato anche la mia persona. Questo però è il momento di non aggiungere nessuna tensione perché non è proprio utile”.