MASSIMILIANO MINGOIA
Politica

Il sindaco Sala scommette sul triplete: “Nel 2027 si voterà anche per le Regionali, non solo per Politiche e Comunali”

L’attuale primo cittadino: “Il centrosinistra si prepari al voto, la Lombardia andrà a un candidato governatore di Fratelli d’Italia. Dopo le inchieste sono amareggiato, ma ancora motivato. Dimettermi dopo le Olimpiadi? Non vedo perché”

Il segretario milanese del Pd Alessandro Capelli e il sindaco Giuseppe Sala

Il segretario milanese del Pd Alessandro Capelli e il sindaco Giuseppe Sala

Milano – Il sindaco Giuseppe Sala scommette che il 2027 sarà l’anno del “triplete“: elezioni politiche e comunali milanesi, certo, come da programma, ma anche elezioni regionali lombarde anticipate di un anno. “È molto probabile che alla Lega venga ridata l’opportunità di governare il Veneto. FdI è il partito numero uno nella coalizione però non ha un presidente di Regione sopra al Po. Quale Regione chiederanno? La Lombardia. Dobbiamo preparaci”, prevede il primo cittadino, durante il suo intervento di ieri pomeriggio alla Festa dell’Unità all’Arci Corvetto.

Sala è convinto che il governatore Attilio Fontana non arriverà a fine mandato, nel 2028, ma si candiderà alla Camera e al Senato un anno prima e per Palazzo Lombardia ci sarà semaforo verde per un frontman del partito di Giorgia Meloni: in pole l’europarlamentare Carlo Fidanza e il presidente di Coldiretti Ettore Prandini (vedi articolo sotto). Il numero uno di Palazzo Marino, invece, è cauto su una sua discesa in campo come candidato governatore per il centrosinistra: “Ho paura di arrivare un po’ provato, dopo 10 anni da sindaco. Non ci starei a candidarmi, anche se in passato ho detto “perché no“. Oggi, invece, direi no. Il mio sogno, semmai, sarebbe sfidare il segretario milanese Matteo Salvini alle Comunali, se potessi fare il terzo mandato”.

Provato, dopo le inchieste sull’urbanistica milanese, il sindaco, indagato, lo è ancora e non lo nasconde: “Il momento non è semplice, sono stanco e un po’ amareggiato, ma non ho perso un grammo della motivazione che ho”, confessa all’intervistatrice alla Festa del Pd, la giornalista Rai Serena Bortone. “Il mio rammarico? Non aver dialogato con tutte le parti della città. A volte, da ex manager, sono un po’ “comandino“”. E ancora: “Ora spero di riuscire a gestire tutta la fatica del caso, di arrivare ai Giochi olimpici del 2026 avendo fatto delle cose giuste e poi credo che post Olimpiadi, spero non prima, si potrà cominciare a parlare di candidature a sindaco, a un anno dalle Comunali. Se mi chiederanno di dare una mano, la darà più che volentieri. Candidato condiviso o primarie? Dipende dagli interessati. Dimettermi dopo le Olimpiadi? Non vedo perché”.

Politica locale a parte, Bortone incalza Sala su molti temi nazionali e lui non si sottrae. Il sindaco elogia la segretaria del Pd Elly Schlein (“la stimo molto”) ma boccia la principale proposta dei dem degli ultimi tempi: il reddito minimo a 9 euro. “È una proposta sciocca e stupida, una battaglia sbagliata. Bisogna preparare le condizioni per chiedere un reddito minimo verso i 15 euro, come stanno facendo in Germania”. Non è finita. Sala lancia un’altra stoccata al Pd: “Qualcuno mi spiega perché il leader del M5S Giuseppe Conte davanti ad un’indagine che mi coinvolge chiede le mie dimissioni? Io qui chiamo il Pd al suo orgoglio perché una famiglia cerca di stare insieme nei momenti difficili, non è che si dà le botte a vicenda”. Quanto alla coalizione, il sindaco vede una sinistra più che un centrosinistra: “Invece alle Politiche servirebbe un centrosinistra contro il centrodestra. Altrimenti sarà difficile vincere”. Il numero uno di Palazzo Marino parla anche di politica estera: “A Gaza stiamo assistendo a bassa macelleria. Io sto dalla parte della Flotilla. Ma non basta, serve che l’Europa prenda alcune iniziative”.