
Giorgio Armani
Milano, 23 settembre 2025 – Nel testamento in cui Giorgio Armani ha disposto le sue ultime volontà non ci sono solo il destino della maison (blindato nella Fondazione che porta il nome dello stilista) e l’immenso patrimonio immobiliare fatto di sontuose dimore sparse per il mondo e finanziario che Forbes ha quantificato in non meno di 12 miliardi di dollari, più o meno 10 miliardi di euro.

Nel suo lascito lo stilista ha pensato anche a Casa Mariù, il progetto internazionale che Giorgio Armani ha fortemente voluto, a favore dei bambini e del loro diritto all'istruzione, così chiamato in omaggio alla madre, della quale "Mariù" era il diminutivo. L'avrebbe voluta annunciare lui stesso in occasione della sfilata celebrativa del cinquantesimo anniversario dell'azienda.

Il progetto - spiega l'azienda - si tradurrà in una serie di interventi mirati e concreti, che includeranno contributi per la retribuzione del personale educativo, la fornitura di attrezzature didattiche e del materiale scolastico e tutto ciò che risulterà necessario per assicurare ai bambini e alle loro famiglie un ambiente accogliente e strumenti adeguati alla crescita e all'apprendimento.

L’infanzia
“Un futuro migliore - aveva dichiarato Giorgio Armani - parte da un'infanzia, se non felice come tutti i bambini meriterebbero, almeno serena e formativa, della quale la famiglia e la scuola sono il centro. In un anno per me così importante, sento particolarmente forte la spinta a restituire il bene che ho ricevuto.

Ho ripensato alla mia infanzia, a quanto mia mamma ci abbia protetti e sostenuti, e per questo ho voluto dedicare a lei questa iniziativa per me piena di significato, attraverso la quale mi auguro di poter avere un impatto concreto e positivo sulla vita di tanti bambini e delle loro famiglie". Il progetto è stato pensato in collaborazione con Caritas Ambrosiana e coinvolge sei paesi di tre continenti (Africa, America meridionale e Sud Est Asiatico).