
I residenti al lavoro dopo l’alluvione. del 15 maggio dello scorso anno
Alluvione del 15 maggio 2024, ultimo step per i ristori: portali regionali aperti da ieri, a cittadini e aziende l’onere di allegare i documenti relativi alle istanze di risarcimento. I termini per la presentazione scadono il 31 ottobre. È il rush finale: la chiamata è a quei cittadini e quelle attività economiche che avevano partecipato alla fase ricognitiva ed erano stati preselezionati per il finanziamento. Dovranno ora corredare le istanze presentando “le pezze“: fatture, materiale fotografico e altro utile a certificare le spese sostenute.
Al Comune in questa fase il ruolo di tramite e di ente “attuatore“ nonché di riferimento e rendicontazione per eventuali ulteriori verifiche. Le cifre messe sul piatto dai bandi post alluvione erano già note: massimale di 5000 euro per i privati, 20 mila per le aziende. Le tabelle degli ammessi, centinaia su molti comuni fra cui, in Martesana, Bellinzago Lombardo, Gessate, Masate, Inzago e Liscate, erano già state stilate e sono state infine approvate in settembre.
Le cifre "sono lontane anni luce, chiaramente - così Michele Avola, il sindaco di Bellinzago Lombardo, che fu quel giorno, insieme a Gessate, epicentro del disastro - da quelle effettivamente sostenute da tanti cittadini che per molto tempo non hanno potuto utilizzare la propria abitazione o una porzione della propria abitazione, o hanno comunque dovuto sostenere esborsi per ripristinare danni. Ma è un contributo importante, e speriamo arrivi in tempi brevi". Erano stati due, molti mesi dopo l’alluvione, i bandi pubblicati dalla Regione per il risarcimento parziale dei danni. Il primo, con esito già chiuso e stanziamenti erogati, destinato agli enti pubblici, in questo caso soprattutto ai Comuni, che, nei giorni del disastro e in quelli successivi, avevano anticipato somme importanti per messe in sicurezza, interventi di ripristino, rimozione di masserizie e rifiuti, e in qualche caso spese d’alloggio di emergenza di famiglie rimaste provvisoriamente senza tetto.
Il secondo riguardava invece i danni subiti da privati e attività economiche. Le comunicazioni ultime sono arrivate nei giorni scorsi, oltre che a cittadini e cinque sindaci dell’area della Martesana, anche a una decina di altri delle province di Mantova e Cremona. Richiamano i decreti, le comunicazioni precedenti, l’esito della fase ricognitiva. E includono le istruzioni per perfezionare le istanze: accesso alla piattaforma regionale, apertura della procedura già in corso, caricamento dei documenti. Una fase cruciale per portare a casa il contributo.