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Giorgio Armani, il giorno dei funerali privatissimi: solo una ventina di persone a Rivalta. Lutto cittadino a Milano e Piacenza

Niente video e foto, riservatezza e sobrietà: la richiesta esplicita ai dipendenti è stata di non esporre messaggi di cordoglio, fotografie o omaggi di qualsiasi tipo relativi alla memoria del “signor Armani”. Don Busani: “Una nobile semplicità”

Giorgio Armani, il giorno dei funerali privatissimi: solo una ventina di persone a Rivalta. Lutto cittadino a Milano e Piacenza

Lutto cittadino a Milano e Piacenza oggi, lunedì 8 settembre, nel giorno dei funerali di Giorgio Armani. Esequie privatissime, alle 13.30, con appena una ventina di persone, a Rivalta di Gazzola, nel Piacentino, nella cappella di famiglia dove già riposano la mamma Maria, il padre Ugo e il fratello Sergio. 

La chiesa di San Martino a Rivalta, nel Piacentino: qui si celebrano i funerali di Giorgio Armani
La chiesa di San Martino a Rivalta, nel Piacentino: qui si celebrano i funerali di Giorgio Armani

Accanto a loro sarà sepolto lo stilista, a cui Milano - la città in cui ha vissuto sin dall'adolescenza e in cui ha costruito il suo impero della moda - avrebbe volentieri aperto le porte del Famedio, il Pantheon dei cittadini illustri. È probabile che anche in assenza della tumulazione, il nome di Giorgio Armani verrà iscritto tra quelli dei grandi milanesi.

Il borgo in Val Trebbia è di fatto blindato e i negozianti hanno abbassato le serrande nel pomeriggio in segno di lutto.

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Giorgio Armani, esequie riservatissime nel Piacentino
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Don Giuseppe Busani: “Una nobile semplicità”

“Il numero è a discrezione della famiglia, vuol dire che l'accento sarà solo sulla preghiera e sull'unità dei familiari e dei collaboratori”, aveva detto questa mattina, ai microfoni di Storie Italiane, su Rai1, don Giuseppe Busani, il parroco che celebra oggi le esequie di Giorgio Armani nella Chiesa di San Martino a Rivalta di Gazzola. “Impressiona molto la loro discrezione e il loro desiderio di vivere un momento intimo e intenso, direi proprio religioso, sacro. Lo faremo e cercheremo di farlo con lo stile che il maestro ci ha insegnato. Lo chiamerei di una nobile semplicità, per essere anche immagine di quella bellezza che lui ci ha insegnato, di cui è stato maestro. Ma nella vita religiosa e nell'esperienza della preghiera questo è già dato come dono, come data la bellezza del Dio Creatore di cui lui è stato un po' l'artefice, il custode che ha coltivato con grande genialità”, ha aggiunto. “Il desiderio del maestro Giorgio era senz'altro ritornare vicino ai suoi cari”, ha poi svelato, “Qui c'è la cappella che custodisce le spoglie della mamma Maria, del fratello Sergio e papà Ugo e credo che sia una cosa meraviglia quella di unirsi qui sulla terra per essere uniti in cielo. Credo che questo sia stato il suo desiderio, l'ha espresso e noi ne siamo anche grati e per un verso vogliamo custodire questo suo desiderio”. “Nell'omelia”, ha concluso, “cercheremo di parlare più con parole che provengono da Dio perché davanti al mistero della morte la nostra parola è sospesa e un po' interrotta. Ma Dio ha parole buone anche sulla morte perché sono parole che ti dicono che c'è un oltre. Lui ha sempre tentato di andare oltre le convenzioni, gli opportunismi e gli schemi e adesso da questo Dio che abita all'infinito sarà condotto fino a Lui e alla sua presenza”.

Se il Piacentino che ha ospitato l'infanzia del futuro Re Giorgio e con il suo fiume Trebbia ne ha ispirato quel color grigio che tanto ne ha caratterizzato le collezioni, è stato scelto per l'addio privato, il capoluogo lombardo ha ospitato nel fine settimana il saluto pubblico. Sedicimila le persone - tra dipendenti, gente comune, colleghi stilisti, politici, cantanti, modelle e attori - che sabato e domenica in una fila silenziosa e composta hanno raggiunto l'Armani Teatro, dove è stata allestita la camera ardente.

L’invito alla riservatezza

Proibito a tutti di fare foto e video. Riservatezza e sobrietà. La richiesta esplicita ai dipendenti è stata di non esporre messaggi di cordoglio, fotografie o omaggi di qualsiasi tipo relativi alla memoria del signor Armani all'interno e all'esterno delle sedi aziendali e dei negozi. E "nel caso in cui passanti o clienti dovessero lasciare omaggi, vi preghiamo di ritirarli". 

Il messaggio

Unico segno del lutto, per chi transita da via Manzoni - dove hanno sede negozi, ristoranti, la libreria e l'hotel del gruppo - è il messaggio dello stilista sulla vetrina del mega store di Emporio Armani. "Il sogno che spero di lasciare è fatto di impegno, rispetto e attenzione per le persone e per la realtà. E' da lì che tutto comincia" è scritto in bianco su fondo nero. Sotto la firma di Giorgio Armani, elegante e raffinata come lo stile che lo ha reso famoso nel mondo. Stesso messaggio che campeggia sull'home page del sito internet del gruppo, accanto alla foto del fondatore che sorridente in passerella saluta il pubblico al termine di una sfilata.

Camera Ardente per Giorgio Armani
L'ultimo messaggio di Giorgio Armani

Bandiere a mezz’asta

Bandiere a mezz'asta a Palazzo Marino e in tutte le sedi comunali, come nella sua Piacenza. L'invito del Comune di Milano ai 'concittadini' di Armani e alle "organizzazioni sociali, culturali e produttive milanesi" è quello di "esprimere, nelle forme ritenute più opportune, il dolore e l'abbraccio dell'intera città". Una Milano che ha amato, ricambiata, lo stilista che l'ha resa famosa nel mondo, ma che per il riposo eterno ha preferito la quiete dei luoghi dell'infanzia.

Il giorno dei funerali di Giorgio Armani, bandiere a mezz'asta a Milano
Il giorno dei funerali di Giorgio Armani, bandiere a mezz'asta a Milano