
Un momento degli scontri fra polizia e una frangia dei manifestanti pro Pal
Milano, 23 settembre 2025 – Due ragazze di 18 e 19 anni, entrambe militanti del centro sociale Lambretta. Un trentasettenne incensurato e mai comparso prima nelle manifestazioni di centri sociali e realtà antagoniste. Sono i tre arrestati maggiorenni del corteo per Gaza di lunedì 22 settembre terminato con tre ore e mezza di guerriglia urbana in Stazione Centrale. In manette anche due minorenni, entrambi diciassettenni. Altri due sono stati denunciati a piede libero: si tratta di un ventiquattrenne e di un quindicenne. Le accuse che verranno contestate a vario titolo sono quelle di violenza e oltraggio a pubblico ufficiale e lancio di oggetti pericolosi. L'ottavo ragazzo accompagnato in Questura è stato solo identificato dalle forze dell'ordine e rilasciato.
Le indagini
Questa tranche di provvedimenti non è che il primo tempo di un'inchiesta che si preannuncia lunga e approfondita. Il lavoro degli investigatori della Digos si concentrerà in particolare sulle immagini registrate dalle telecamere della Scientifica e da quelle pubbliche e private installate nella zona che ruota attorno allo scalo ferroviario: molti dei violenti, infatti, hanno agito a volto scoperto nei momenti più caldi degli scontri, iniziati nella Galleria delle Carrozze e proseguiti tra piazza Duca d'Aosta e via Vittor Pisani.
L'assalto alla Centrale

Il primo raid è andato in scena attorno alle 13, quando circa 300 manifestanti, guidati da anarchici e militanti dei centri sociali, hanno provato a sfondare il cordone di forze dell'ordine a presidio del passaggio tra la fermata del metrò e gli ingressi della Centrale. Il secondo tentativo è andato a segno, anche perché nel frattempo il gruppo ha quadruplicato i suoi numeri: in quattromila sono riusciti a invadere la Galleria delle Carrozze, cercando poi di proseguire all'interno dello scalo ferroviario. Lì è avvenuto un confronto durissimo con poliziotti e carabinieri, che hanno tentato di respingere i manifestanti con i lacrimogeni. Gli altri hanno risposto con estintori e idranti, lanciando qualsiasi oggetto capitasse loro tra le mani. Poi la scena si è spostata in via Pisani, dov'è iniziata una logorante guerra di posizione per conquistare terreno lungo l'arteria che porta in piazza Repubblica.
Il bilancio
La situazione è tornata alla normalità attorno alle 16.30, anche se un presidio di manifestanti è andato avanti fino alle 22. Il bilancio finale parla di 177 lacrimogeni lanciati dalle forze dell'ordine, mentre i devastatori hanno scagliato in totale 300 sampietrini. Molti i feriti tra gli agenti in assetto antisommossa (47), ai quali vanno sommati i contusi tra i colleghi della Digos e i funzionari dell'ordine pubblico.

La direttissima
Intanto, sono in corso presso il tribunale di Milano le direttissime a carico delle due giovani appartenenti al centro sociale Lambretta, fermate ieri durante gli scontri pro Gaza a Milano. Si procede nei loro confronti con le accuse di resistenza, danneggiamento e lesioni. Entrambe sono difese dall'avvocato Mirko Mazzali. Un altro ragazzo dovrà invece passare dal Gip, nei suoi confronti l'accusa è più grave: avrebbe provocato lesioni superiori a 30 giorni di prognosi.