
Il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi auspica che "Milano sappia guardare al futuro"
Milano, 13 settembre 2025 – Quali effetti potrebbe avere la vendita di San Siro? Sulle Olimpiadi nulla, il programma olimpico che riguarda San Siro è definito. La cerimonia inaugurale sarà giustamente celebrata e sarà un evento straordinario, planetario". Sono le parole del ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, a margine dell'evento “Per lo sport femminile si può fare molto di più”, nella dodicesima edizione de 'Il tempo delle donne' a Milano.
Appuntamento olimpico
Il ministro ha aggiunto: "Non voglio anticipare nulla, ma la cerimonia inaugurale ci collegherà con il resto dei luoghi simbolo delle Olimpiadi di Milano Cortina e raggiungerà il mondo. Io auspico soprattutto che Milano e l'Italia, grazie a Milano, abbiano comunque un nuovo stadio moderno. Ne avvertiamo l'esigenza, ci è stato segnalato in maniera molto chiara e inequivocabile anche dalla Uefa. Bisogna avere rispetto della storia da un lato, ma anche rispetto del futuro dall'altro. Il futuro negli altri Paesi è già arrivato e in Italia fa fatica. A Milano c'è questa dimostrazione di fatica di affermare i principi del futuro, ovvero uno stadio moderno, accessibile, funzionale che consenta di rispondere alle esigenze non soltanto del calcio, ma dell'intrattenimento in senso generale".

Tra passato e futuro
Per Abodi "San Siro è stata ed è storia insieme ad altri stadi iconici della nostra nazione, ma non è la prospettiva. Io credo che si debba saper coniugare il rispetto per il passato con questa voglia irrefrenabile di futuro. Io la chiamo nostalgia di futuro e a San Siro quel futuro non si può esprimere. Spero che i club abbiano definitivamente la possibilità di esprimere tutta la capacità di investimento oltre alla creatività, che non mancherà in un nuovo San Siro che nasca in quell'area e che consenta allo sviluppo urbano di trovare anche in quell'elemento un fattore di pregio''.

Il voto in Consiglio
Il Consiglio comunale di Milano si esprimerà sulla vendita a Milan e Inter. "Rispetto le posizioni di tutti. Non entro – rimarca Abodi – nel merito delle scelte del Consiglio comunale, che quindi deve esprimersi come ritiene più opportuno ma auspico fortemente che un nuovo San Siro nasca". La vicenda Meazza, con le due fazioni contrapposte formate da chi difende il vecchio impianto e ne sostiene la ristrutturazione e chi dall’altra ne auspica la cessione a Milan Inter – come vuole il sindaco Sala – e quindi l’abbattimento, è ormai una questione politica nazionale. Sulla quale si è espressa, di passaggio a Milano dove ha partecipato alla Festa dell’Unità, anche la segretaria Dem Elly Schlein. “Dello stadio so che se ne sta occupando il Pd di Milano, ho piena fiducia nel lavoro e nella discussione che stanno facendo insieme all’amministrazione di Milano", sono state le sue parole.

Conto alla rovescia
La delibera su San Siro sarà sottoposta all’approvazione della Giunta la prossima settimana. Dopo il sì della Giunta, la delibera sarà analizzata in almeno due commissioni consiliari, prima di arrivare in Consiglio comunale per il via libera finale, se i numeri della maggioranza ci saranno. Si parla di una prima seduta dell’assemblea di Palazzo Marino su San Siro lunedì 29 settembre, a ridosso della scadenza posta da Milan e Inter – "entro e non oltre il mese di settembre” – per ottenere la cessione dello stadio e dell’area limitrofa dal Comune.
Ma lo sbarco in aula potrebbe avvenire pure prima. Ci sarà comunque da fare i conti con la fronda degli ambientalisti – capitanata dall’esponente di Avs Carlo Monguzzi – e della componente Dem che non intende sottostare né al diktat delle due società calcistiche né ai desiderata del sindaco Sala.