San Giuliano Milanese (Milano), 13 settembre 2025 – Un sit-in di protesta, “nel nome dei diritti degli animali”. Con un corteo che è partito dal Comune ed è arrivato fino al parco dei Giganti, “luogo della mattanza”, questa mattina a San Giuliano associazioni e animalisti hanno condannato quanto avvenuto la sera del 22 agosto nell’area verde di Zivido, dove, su segnalazione del Comune e con una modalità che è comunque prevista dai piani di contenimento della fauna selvatica, gli agenti della polizia provinciale hanno ucciso a fucilate una sessantina di conigli selvatici.

Il motivo della protesta
Se una riduzione del numero di questi animali si è resa necessaria per motivi di sicurezza (i cunicoli scavati dai roditori possono compromettere la stabilità del terreno), il modus operandi ha suscitato vibranti critiche da parte dell’opinione pubblica e delle associazioni. Le stesse che hanno deciso di scendere in piazza.

Slogan e striscioni
A promuovere la manifestazione, scandita da slogan e striscioni, sono stati “Fronte animalista” e “Associazione vegani internazionale”; presenti anche Canili Milano, Gaia animali & ambiente, Salva la zampa e altre realtà ancora. “C’è da chiedersi se sia consentito aprire il fuoco all’interno di un parco cittadino. Anche ammesso che lo sia, quello che è passato è un brutto messaggio – osserva Roberta Oteri, di Canili Milano –. Gli abbattimenti di massa non servono: tra la mixomatosi e la presenza delle volpi predatrici, i conigli selvatici sono già in forte diminuzione. La natura sta facendo il suo corso, senza bisogno di ricorrere a metodi violenti”.
Il parere dell’esperto
Ancorché autorizzati, “gli abbattimenti facili sono crudeli e diseducativi. Trattano esseri senzienti come problemi, invece che come vite da gestire con responsabilità – afferma Edgar Meyer, portavoce dell’associazione Diamoci la zampa –. Sono inoltre poco efficaci poiché creano spesso un effetto rimbalzo: i sopravvissuti si riproducono di più, oppure arrivano nuovi individui dalle aree vicine. Dunque, la scelta di uccidere è sbagliata sul piano etico e miope su quello pratico”.
Botta e risposta
Il Comune ha precisato che le modalità dell’intervento sono state decise da Città Metropolitana, “ma lo stesso Comune avrebbe potuto, in accordo col proprio Ufficio animali, vagliare altre opzioni, di certo più ecologiche e meno cruente”, puntualizza Meyer. Che propone di varare un piano-pilota di controllo di questi esemplari attraverso interventi di sterilizzazione, posa di recinzioni, monitoraggi del fenomeno e campagne di sensibilizzazione contro l’abbandono dei conigli da compagnia. “Stop a nuovi abbattimenti, le alternative hanno più senso e danno risultati più stabili”, conclude l’esperto, che propone anche l’apertura di un tavolo di confronto con cittadini, tecnici e realtà animaliste, per approfondire la tematica.