REDAZIONE MILANO

Baby Gang resta in carcere per le pistole trovate in casa: “Mi servono per difendermi dai ladri che volevano rubarmi la collana da 200mila euro”

Il trapper, sorpreso in una stanza d’hotel di Milano con un’arma con matricola abrasa e altre due nascoste nella sua abitazione di Calolziocorte, ha tentato di giustificarne il possesso. La gip non gli ha creduto: “C’è il rischio di reiterazioni criminali”

Il trapper italomarocchino Baby Gang

Il trapper italomarocchino Baby Gang

Milano, 13 settembre 2025 – La giudice per le indagini preliminari di Milano Fiammetta Modica ha convalidato l'arresto e il carcere per il trapper Baby Gang, all'anagrafe Zaccaria Mouhib, arrestato due giorni fa per detenzione di arma clandestina e ricettazione perché sorpreso in una stanza d'albergo di Milano con una pistola con matricola abrasa e nove cartucce.  Baby Gang "ha dimostrato assoluta indifferenza ai provvedimenti dell'autorità giudiziaria" e vi è un "elevatissimo il rischio di reiterazioni criminali connesso all'impiego e alla detenzione di armi", è la tesi della gip sostenuta nell'ordinanza di convalida.

Giustificazioni  

Il trapper, nel corso dell’interrogatorio, ha provato a giustificarsi sostenendo che quelle armi gli servivano per difendersi dai ladri: “Mesi fa, a giugno, dopo un concerto che ho fatto a Sesto San Giovanni, mi sono entrati i ladri in casa a Calolziocorte – ha sostenuto –. Li ho trattenuti e in seguito gli stessi mi hanno denunciato per sequestro di persona. In casa ho molti monili di valore. Indosso sempre una collana dal valore di più di 200mila euro. Ieri sono venuto a suonare a Milano e a mia tutela ho lasciato l'arma in hotel. Quell'arma non è neanche vera, è una scacciacani. È stata modificata. Non avevo la sicurezza ed ero lì con una ragazza. Ho preferito tenermi un'arma che avere paura di essere derubato...”.

La lista dei guai giudiziari di Baby Gang si allunga
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Il concerto di Emis Killa 

Al giovane, un anno fa, era stata applicata la misura della sorveglianza speciale per la durata di un anno e mezzo. Per questo, tre sere fa, prima dell'arresto, era stato autorizzato dal tribunale a dormire una sola notte in un albergo fuori casa, a Milano, per poter esibirsi ad Assago ospite del cantante Emis Killa. Propriò lì, in quell’albergo, è stato sorpreso di nuovo con un'arma: “Ha violato – aggiunge la giudice – le misure cautelari disposte tanto da rendere necessari aggravamenti e ha infranto le prescrizioni conseguenti alla sorveglianza speciale".

L’interrogatorio

L’interrogatorio del trapper, da parte della gip del tribunale di Milano, si era svolto ieri mattina, venerdì 12 settembre, in carcere. “Ha risposto a tutte le domande che gli sono state poste”, aveva fatto sapere il suo legale.

Il sequestro a Calolziocorte 

Altre due pistole gli erano state sequestrate nella sua abitazione a Calolziocorte, nel Lecchese, dov’erano nascoste in un vano. Reato di cui risponderà in altra sede. Il ventiquattrenne è infatti al centro di un'indagine della Procura di Lecco su un sospetto traffico di armi che ha portato già a quattro arresti. 

Il trapper Baby Gang in un frame di un suo video. Nel cerchio si intravede una delle armi che gli sono state sequestrate
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"I nostri bambini” 

Le armi erano “giocattoli” o “bambini”: così il trapper e i suoi amici le chiamavano confidenzialmente quando parlavano al telefono o nei messaggi, intercettati dai carabinieri di Lecco in un anno e mezzo di indagine che ha condotto in carcere un’intera famiglia di macedoni residenti a Introbio, nel Lecchese, gli Hetem, e consentito di recuperare armi clandestine o rubate, e anche un fucile mitragliatore da guerra di fabbricazione cecoslovacca.  

Le foto che lo inchiodano 

Dal telefonino di Mevljudin Hetem, sono state estratte numerosissime fotografie, datate da luglio a ottobre 2023, che ritraggono i fratelli macedoni con Baby Gang, Ayou Nourredine, altro amico del gruppo, e Simone Sacchi, "in possesso di armi da fuoco”. In una intercettazione, Mevljan avrebbe mostrato a un passeggero in auto con lui la pistola che teneva nascosta all’interno della giacca, “spiegandogli che era carica e che la portava con sé perché aveva problemi con la gente”. Le armi sequestrate a casa di Baby Gang sono state ora mandate ai Ris dei carabinieri, per capire se sono legate a qualche episodio criminale.