
Incontro Scavuzzo-Pd. Previste compartecipazioni economiche di Palazzo Marino per demolire il Meazza, bonificare le aree per il verde e costruire il tunnel Patroclo. Delibera in Giunta l’11. Sì dell’aula entro settembre. Ma i dem prendono tempo.
Milano – Il Comune è pronto a venire incontro a Milan e Inter e farsi carico di spese per la realizzazione del nuovo stadio di San Siro e della rifunzionalizzazione del Meazza per un massimo di 36 milioni di euro. In particolare 12 milioni per l’abbattimento e il rifacimento del tunnel Patroclo (60 milioni il costo totale); 14 milioni per la parziale demolizione e rifunzionalizzazione del Meazza; 9 milioni per le bonifiche dei terreni che saranno lasciati a verde e torneranno di proprietà del Comune al termine dei lavori (ma la cui manutenzione sarà in capo alle due società). Non si tratta di sconti sul valore dello stadio e dell’area che Palazzo Marino ha chiesto alle società rossonera e nerazzurra – 197 milioni di euro, una valutazione fissata dall’Agenzia delle Entrate – ma di una compartecipazione del Comune alle spese che i club dovranno sostenere per realizzare il progetto San Siro.
Questo è uno dei punti-chiave della trattativa tra Comune e club emerso ieri pomeriggio al termine di un incontro tra la vicesindaco con delega alla Rigenerazione urbana Anna Scavuzzo, affiancata dal legale del Comune per la trattativa con Milan e Inter Alberto Toffoletto, da una parte, e il segretario del Pd Alessandro Capelli e i consiglieri comunali del gruppo dem in Comune, dall’altra.
Mese caldo in chiave San Siro, perché il prossimo 11 settembre la Giunta dovrebbe approvare la delibera che prevede la vendita di stadio e area limitrofa a Milan e Inter ed entro settembre (termine fissato dalle due società), dopo le apposite commissioni consiliari, la stessa delibera dovrebbe essere approvata dal Consiglio comunale. Tempi stretti, perché il 10 novembre, nel caso in cui il Meazza fosse ancora di proprietà comunale, il secondo anello dello stadio sarebbe vincolato dalla Sovrintendenza e il progetto dei club non potrebbe essere più realizzato. Tant’è. Al termine dell’incontro, a spiegare la linea del Pd sono la capogruppo in Comune Beatrice Uguccioni e il presidente della commissione Rigenerazione urbana Bruno Ceccarelli. "Incontro interlocutorio, molto proficuo – esordisce Uguccioni –. Il secondo incontro sul tema San Siro (dopo quello di metà luglio, ndr) ma non sarà l’ultimo".
Non solo. "Per noi – continua la capogruppo dem – è fondamentale che la delibera e dunque l’accordo con i club rispetti i paletti fissati dal Consiglio comunale: capienza del nuovo stadio a 70mila e non a 60mila spettatori; indice volumetrico allo 0,35 (il minimo previsto dal Comune, ndr); la neutralità carbonica da non compensare fuori Milano, ma in città; l’allontanamento del nuovo stadio dalle case di via Tesio". Ceccarelli, su questo punto, aggiunge: "Ci è stato detto che tutti i paletti indicati non solo sono previsti nella delibera, ma in forma migliorativa". Uno dei nodi riguarda il verde “profondo“. Lo stesso presidente della commissione Rigenerazione urbana spiega che "complessivamente il verde nella nuova area di San Siro ammonterà a 140 mila mq. Di questi 80-100 mila mq di verde torneranno di proprietà del Comune: 52 mila mq saranno verde profondo", quindi un parco.
L’accordo tra Giunta e club prevede anche che Milan e Inter possano rivendere il nuovo stadio ma, nei primi cinque anni dopo l’accordo, dovendo versare il 50% di quanto ricavato al Comune. Una precauzione di Palazzo Marino per blindare il progetto ed evitare operazione speculative da parte dei club. Nel gruppo Pd, intanto, restano confermati due "no" alla delibera su San Siro, quelli di Alessandro Giungi, che ieri ha partecipato all’incontro con la Scavuzzo, e di Rosario Pantaleo, che ha deciso di non partecipare.
La vendita dell’impianto e dell’area limitrofa alle due società calcistiche è il passaggio preliminare per attuare il progetto di rigenerazione urbana di tutta l’area di San Siro. Milan e Inter, infatti, puntano a realizzare un nuovo stadio da 71.500 posti nella zona attualmente occupata dal parcheggio e dal Parco dei Capitani e, una volta costruito il nuovo impianto, hanno intenzione di rifunzionalizzare il Meazza, cioè demolirlo in gran parte (resterebbero in piedi una parte della Curva Sud e della Tribuna Arancione) per lasciare spazio a negozi, ristoranti, al Museo delle squadre e al verde fruibile. Un investimento di oltre un miliardo di euro. E progetto in 4 fasi: demolizione e ricostruzione del Tunnel Patroclo, costruzione del nuovo stadio, rifunzionalizzazione del Meazza e realizzazione di verde e opere connesse.