Rozzano, 13 giugno 2025 – Dal suo primo giorno da sindaco, il 28 maggio scorso, a oggi — giorno in cui dovrebbe assegnare le deleghe agli assessori — sono state due settimane di fuoco per il neoeletto sindaco Mattia Ferretti. Tre sparatorie in così poco tempo non si erano viste nemmeno nei periodi peggiori di Rozzano, quando alla città fu affibbiato il soprannome di “Rozzangeles”.

Tutto questo accade mentre il quartiere Aler è zona rossa dal primo aprile e Rozzano è l’unica città del Nord Italia inserita nel decreto Caivano bis, decisione arrivata poco dopo il terribile assassinio di Manuel Mastrapasqua.
Primavera bollente
La sequenza di fatti di sangue, messi in fila, fa paura. Era il 28 maggio scorso quando, alle 11.40, in via dei Glicini, proprio nel cuore del quartiere popolare, si è verificata una sparatoria che ha coinvolto almeno cinque cittadini nordafricani. I sicari hanno esploso cinque colpi, uno dei quali ha colpito alla schiena un trentenne nordafricano, sfrattato quella stessa mattina da una cantina occupata abusivamente.

Il 6 giugno un altro episodio di sangue: un venticinquenne è stato gambizzato in viale Toscana da un ventenne, pare per una questione di gelosia. L’aggressore, braccato dai carabinieri, si è costituito poche ore dopo.
Infine, questa mattina, 13 giugno. La scena che si presenta in piazza Foglia è davvero cruenta: una lunga scia di sangue attraversa tutta la piazza, proprio davanti alla sede del Municipio, dove poche ore prima — era l’una di notte — si è verificata l’ennesima sparatoria. Ancora una volta, il cuore della città è stato ferito. Due uomini hanno aperto il fuoco ferendo due cittadini nordafricani: uno, trentenne, è stato colpito al volto ed è in gravi condizioni; l’altro, ferito di striscio, è in osservazione. Entrambi sono ricoverati all’Humanitas.