REDAZIONE MILANO

Ucciso a coltellate e bruciato a Sesto, identità confermata dalla Turchia: è Hayati Aroyo. Delitto legato a debiti in sospeso?

L’uomo aveva una casa a Milano che vendette nel 2022. Nonostante la parentela con il bosso della mafia turca Huseyin Sarai, sembra che quanto accaduto non abbia nulla a che fare con la criminalità organizzata

Sesto San Giovanni (Milano), 28 luglio 2025 – Abitava a Milano e aveva una casa, venduta poi nel 2022, forse per difficoltà economiche, Hayati Aroyo, 62 anni, l'uomo di origine turche, ucciso la notte tra martedì e mercoledì scorsi con decine di coltellate in un appartamento di Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, e poi bruciato.

Hayati Hayim Aroyo, ucciso a 62 anni a Sesto San Giovanni
Hayati Hayim Aroyo, ucciso a 62 anni a Sesto San Giovanni
Approfondisci:

I segreti di Aroyo, assassinato e bruciato in casa: la vecchia faida criminale, l’attentato al cognato e la mafia turca Sarallar

I segreti di Aroyo, assassinato e bruciato in casa: la vecchia faida criminale, l’attentato al cognato e la mafia turca Sarallar

L'uomo, che ha un fratello a Milano, era cognato del boss della mafia turca Huseyin Sarai, ucciso a Crotone il 31 gennaio 2005 proprio mentre la vittima di Sesto era al volante dell'auto ma il delitto non sarebbe connesso agli affari criminali della famiglia.

Nelle ultime ore è giunta l'ufficialità dalle autorità turche sull'identità di Aroyo, grazie alle impronte.

I rilievi della Scientifica all'interno dell'appartamento di via Fogagnolo distrutto dalle fiamme. Nel riquadro, la vittima il 62enne italo-turco Aroyo
I rilievi della Scientifica all'interno dell'appartamento di via Fogagnolo distrutto dalle fiamme. Nel riquadro, la vittima il 62enne italo-turco Aroyo

Gli agenti della Squadra Mobile, che indagano su vari fronti, proseguono nella visione delle telecamere di sorveglianza nella zona dove si trova l'appartamento in cui l'uomo abitava da alcuni giorni e che gli era stato prestato da uno studente universitario che era andato in vacanza.

Il delitto sembra non abbia nulla a che fare con la criminalità organizzata ma gli investigatori scavano tra le conoscenze del turco (potrebbe essere venuta qualche indicazione anche dello studente, estraneo all'inchiesta) per capire se avesse debiti in sospeso con qualcuno che gliel'abbia fatta pagare in questo modo atroce.