ROBERTA RAMPINI
Cronaca

Lainate e il bimbo in bici multato, associazioni contro il sindaco: “Umiliato il senso civico di un genitore, chieda scusa”

Il piccolo di 8 anni era andato a sbattere contro un camion posteggiato su un passaggio pedonale. A elevare la multa i vigili chiamati dal padre del bambino dopo l’incidente: il danno e la beffa

Il piccolo Elia e il camion contro il quale ha sbattuto in bicicletta

Il piccolo Elia e il camion contro il quale ha sbattuto in bicicletta

Lainate (Milano), 28 òuglio 2025 – "Il sindaco di Lainate chieda scusa. Il senso civico di un genitore è stato umiliato dal primo cittadino che dovrebbe per primo tutelare il diritto alla mobilità dei minori".

La richiesta di scuse porta la firma di Fiab Coordinamento Lombardia, Legambiente, Salvaiciclisti Italia, Associazione Familiari e Vittime della Strada Ets, Movimento Diritti dei Pedoni e Genitori Antismog e di alcune associazioni territoriali come il Comitato "Vivere meglio la città" di Melegnano, Fiab Arona-Felici in bici, la Consulta Mobilità Attiva e Accessibilità del Comune di Milano, l’Associazione Sonia Tosi Odv. L’incredibile storia del bambino di 8 anni di Lainate, multato per essere andato contro un furgone parcheggiato in modo irregolare, continua a far discutere, non solo per i 38,45 euro di multa che papà Diego avrebbe già pagato, ma per le dichiarazioni rilasciate dal sindaco, Alberto Landonio.

Il primo cittadino oltre ad aver difeso l’operato della polizia locale e specificato che anche il proprietario del furgone è stato multato, ha fatto una precisazione sul posto dove era parcheggiato "non pista ciclabile, ma passaggio pedonale" e infine, probabilmente infastidito per lo scalpore mediatico che la notizia ha avuto a livello nazionale, ha espresso un giudizio sul comportamento del padre, “da genitore avrei preso mio figlio e me ne sarei andato. Non avrei fatto il paladino”, riferendosi al fatto che dopo l’incidente ha scattato foto al furgone e chiamato il comando dei vigili per raccontare quello che era successo.

Ora sono le associazioni che hanno sottoscritto la lettera con la richiesta di scuse a fare le pulci ai commenti del sindaco. "Secondo il sindaco il mezzo non era su una ciclabile ma su un passaggio pedonale - si legge -. A questa affermazione, che evidentemente nasce dalla considerazione di un passaggio pedonale come libero parcheggio, il sindaco aggiunge considerazioni umilianti per gli sfortunati padre e figlio, ‘da genitore avrei preso mio figlio e me ne sarei andato. Non avrei fatto il paladino’. Possiamo capire che l’assurda vicenda, in cui un padre è stato multato per omesso controllo sul minore dai vigili da lui stesso chiamati per tutelare il figlio e per senso civico, abbia acceso un piccolo riflettore nazionale su una comunità di solito fuori dalle cronache, provocando disagio nel primo cittadino per la cattiva pubblicità. Ma è inconcepibile che un sindaco trovi normale che si parcheggi su un passaggio pedonale, e consideri chi è dotato di senso civico come un seccante “paladino”, piuttosto che ripensare il messaggio di esclusione che la sua reazione ha trasmesso. La realtà è che a Lainate si sono stigmatizzati un minore che esprime autonomia e indipendenza e il suo genitore attento e partecipe sul territorio, anziché criticare la condotta di adulti che proprio di questa autonomia e indipendenza non hanno avuto cura e protezione. Certamente non una bella immagine per una città alle porte di Milano: sarebbe opportuno un ripensamento del sindaco".

Il danno e la beffa per papà Diego: ora la bufera sul sindaco. Chissà cosa avrà imparato (o capito) il piccolo di tutta questa storia in cui è stato protagonista.