REDAZIONE MILANO

Aggressione antisemita a papà e figlio con la kippah in autogrill: “Ebrei assassini, Palestina libera”. Il padre: “Insultato e preso a calci”

Il caso a Lainate, autostrada Milano-Laghi. Presi di mira un uomo residente in Francia insieme al figlio: “Mi sono difeso e ho girato un video, che molti mi hanno chiesto di cancellare. Al mio rifiuto è scattata la furia”. Da La Russa a Sala, sdegno bipartisan della politica

Aggressione antisemita a papà e figlio con la kippah in autogrill: “Ebrei assassini, Palestina libera”. Il padre: “Insultato e preso a calci”

Lainate, 28 luglio 2025 – Accertamenti in corso su un’aggressione a padre e figlio francesi di religione ebraica. L’episodio sarebbe avvenuto nell’area di sosta della Milano Laghi, in territorio di Lainate. Ci sarebbero stati insulti, documentati da un video, successivamente postato sui social. E forse il padre sarebbe stato anche spintonato. 

Una commemorazione delle vittime israeliane degli attacchi di Hamas (Archivio)
Una commemorazione delle vittime israeliane degli attacchi di Hamas (Archivio)

La segnalazione

L'episodio è stato reso noto da Davide Romano, direttore del museo della Brigata ebraica di Milano. L'area di sosta, secondo quanto ha spiegato Romano, dovrebbe essere sull'autostrada Milano Laghi.

Nel video, girato dal padre, un 53enne, si vedono alcune persone che si rivolgono all’uomo dicendogli, "Palestina libera. Qua non siamo a Gaza, assassini, assassini, qui siamo a Milano, assassini siete. Andata a casa vostra, assassini". L'uomo indossava la kippah, il copricapo utilizzato dagli ebrei. 

Nel video postato su Instagram si legge questa descrizione. "Questa non è la Germania nazista degli anni '30. Questa è l'Italia del 2025. Un padre francese e suo figlio aggrediti da una folla inferocita. Mentre si fermavano a un distributore di benzina in Italia per fare rifornimento, sono stati aggrediti violentemente in un'aggressione scioccante". Il padre, secondo quanto ricostruito sui social, sarebbe stato spinto a terra.

La testimonianza

L’Ansa ha raggiunto il turista che sarebbe stato attaccato insieme al figlio. L’uomo conferma l’aggressione, verbale ma anche fisica. Questo il suo racconto, che sarà sottoposto ad accertamenti dalle forze dell’ordine, se l’uomo deciderà di sporgere denuncia. “Siamo venuti per il week end a Milano dove vive mia figlia - ha raccontato - e stavamo tornando in città”. All'area di servizio si sono fermati per portare il bambino di sei anni in bagno con le toilette che si trovano al piano interrato. "Quando abbiamo iniziato a scendere ho sentito l'urlo 'Free Palestine' da un ragazzo con la barba che era alla cassa, è lui che ha acceso la miccia".

"Altri si sono infiammati e io non ho avuto paura e ho risposto. Ero arrabbiato, non sono un maleducato e un violento ma quando bisogna difendersi, bisogna difendersi". E' a questo punto che l'uomo, che vive a Parigi dove è già rientrato, ha iniziato a filmare. Poi ha portato il figlio in bagno. E all'uscita della toilette, "tutti mi aspettavano. Quindici o venti persone che mi hanno chiesto di cancellare il video. E ho risposto 'no' per due volte. È stato tutto veloce e mi sono difeso. A un certo punto mi sono trovato a terra e ne hanno approfittato come animali, prendendomi a calci. Non vedevo mio figlio, ma fortunatamente era con una signora che lo ha messo in un angolo". "Ho visto bestie selvagge" ha aggiunto.

Dopo dieci minuti, è arrivata la Polstrada: "Mio genero italiano ha fatto da interprete. Ho sentito che la polizia diceva la parola Netanyahu, ma ero solo scioccato. Dopo mi ha spiegato che hanno detto che bisognerebbe dire a Netanyahu di smettere di bombardare. Ma io non sono israeliano, sono francese". Una cosa simile non gli era mai successa, ma in tutta Europa ci sono manifestazioni "di odio verso la comunità ebraica". "Siamo un popolo di tolleranza. Non siamo mai usciti in strada con bandiere israeliane cercando qualcuno da prendere, picchiare e provocare. Il contrario succede tutti i giorni" "Spero che adesso si faccia giustizia", ha concluso.

Noemi Di Segni, presidente Unione Comunità Ebraiche Italiane
Noemi Di Segni, presidente Unione Comunità Ebraiche Italiane

Noemi Di Segni, presidente Comunità ebraiche

“Se basta essere riconoscibili come ebrei per essere veementemente aggrediti, se una famiglia non può girare liberamente nel paese in uno spazio pubblico, la legittimazione all'odio e antisemitismo è ormai virale – spiega Noemi Di Segni, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane – È la libertà di tutti ad essere a rischio. Aggrapparsi al rispetto e dignità di ogni persona è l'unico percorso che protegga tutti".

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa

L’allarme di istituzioni e politica 

“È davvero inquietante e inaccettabile l'aggressione antisemita subita da una famiglia ebrea in un autogrill dell'autostrada Milano-Laghi – scrive il presidente del Senato Ignazio La Russa su Facebook. Esprimo la mia personale vicinanza al papà e a suo figlio, un bambino di soli sei anni, colpiti entrambi da un atto tanto vile quanto ignobile, e rivolgo a loro i miei sentimenti di profonda solidarietà.

In attesa che le autorità facciano piena luce su quanto accaduto, condanno con fermezza e senza ambiguità questo grave episodio di antisemitismo e rinnovo la mia vicinanza alle comunità ebraiche".

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala

"Penso che dovremmo tutti fare lo sforzo di distinguere da un lato Netanyahu e le sue politiche, dall'altro il popolo israeliano e le comunità ebraiche in giro per il mondo” .I l sindaco di Milano, Giuseppe Sala, commenta così l'aggressione ad una famiglia ebrea in un'area di sosta del milanese. "Io di Netanyahu penso praticamente tutto il male possibile e arrivare anche a dire che non c'è fame a Gaza è veramente un affronto al buonsenso - aggiunge il primo cittadino a margine del Consiglio comunale -. Però ciò non ci deve portare a comportamenti rispetto a persone la cui unica colpa, e lo dico ovviamente tra virgolette, è quella di appartenere a una comunità. Ora se basta avere una kippah in testa per farsi aggredire credo sia qualcosa di veramente terribile, per cui dobbiamo fare questo sforzo e purtroppo in un mondo così complesso, più che prima, il bianco e il nero non funziona più. Bisogna capire un po' cosa ci sta in mezzo”

Carlo Calenda, segretario di Italia Viva
Carlo Calenda, segretario di Italia Viva

In un post su Instagram Carlo Calenda scrive: “Aggredire persone in quanto ebree è un atto di razzismo da anni ‘30. E mentre noi continuiamo a batterci per il riconoscimento della #Palestina e contro il governo criminale di #Netanyahu, ribadiamo con chiarezza che questi atti di #fascismo vanno combattuti e non tollerati”, conclude il segretario di Italia Viva. 

Pina Picierno, vice presidente del Parlamento europeo
Pina Picierno, vice presidente del Parlamento europeo

"Sono sdegnata per la vile aggressione avvenuta nell'area di servizio Villoresi Ovest, nei pressi di Milano, dove un uomo e suo figlio di soli sei anni sono stati colpiti con violenza solo perché ebrei. Un episodio inaccettabile che si inserisce in un clima sempre più preoccupante di antisemitismo dilagante", afferma in una nota la vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno. “Nessuna persona e nessuna comunità deve diventare bersaglio di odio per la propria identità religiosa o culturale. È fondamentale riaffermare con forza che i crimini di Netanyahu non possono in alcun modo giustificare atti di violenza contro cittadini di religione ebraica. Condannare le politiche di Israele non deve mai tradursi in odio verso il popolo ebraico", conclude Picierno.

Roberto Calderoli ministro delle Autonomie del Governo Meloni
Roberto Calderoli ministro delle Autonomie del Governo Meloni

"Purtroppo, come era facile prevedere, l’inquietante deriva antisemita in corso a Milano da mesi, deriva di cui c’erano ripetuti segni evidenti - dalle continue minacce e offese rivolte a Liliana Segre o a Sami Modiano, dai murales con i loro volti deturpati alle continue manifestazioni di piazza con bandiere israeliane strappate o bruciate - è sfociata inevitabilmente in un’ aggressione razzista, la prima, temo”, dichiara il senatore Roberto Calderoli –. Siamo arrivati, come era prevedibile, alla ‘caccia all’ebreo’, indiscriminatamente, come se il singolo cittadino debba rispondere delle azioni militari decise dal Governo israeliano. È inquietante vedere chi urla ‘assassino’ ad un padre con un bimbo di sei anni colpevole solo di indossare una kefiah: si sta passando il limite. Ed è un limite molto pericoloso.

"L'aggressione a una famiglia francese perché di religione ebraica avvenuta in un'area di servizio su un'autostrada milanese al grido di Free Palestine ci segnala per l'ennesima volta come l'antisemitismo sia in forte crescita nel nostro Paese – ha commentato Romano La Russa –Richiedo che le forze dell'ordine e la magistratura procedano speditamente al riconoscimento e alla sanzione di questi razzisti antisemiti. Non solo perché tutti i reati d'odio vanno sempre perseguiti, ma anche a tutela del buon nome di Milano e della sua tradizionale accoglienza che nulla ha a che fare con questi trogloditi".

“Ci auguriamo che la dinamica che emerge da un video diffuso in queste ore venga smentita, perché altrimenti si tratterebbe di un fatto gravissimo e inquietante", dice il responsabile Organizzazione FdI, Giovanni Donzelli, spiegando l'episodio si riferisce a “un uomo e suo figlio di 6 anni insultati e presi a botte in autogrill per il solo fatto di indossare la kippah. Cacciare gli ebrei dai luoghi pubblici, come pare essere avvenuto, è razzismo puro e pericolosissimo e non ha nulla a che vedere con le critiche a Netanyahu o con la solidarietà con i civili nella Striscia di Gaza”.

“Dalla Francia all'Italia si moltiplicano gli episodi di antisemitismo – spiega il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri -. Anche nel nostro Paese, a Lainate, a Termoli e altrove, aggressioni e minacce colpiscono i cittadini di religione ebraica. Uno stillicidio di episodi che non va sottovalutato. Bisogna respingere con determinazione ogni atteggiamento antisemita e siamo certi che tutte le istituzioni, anche le massime istituzioni, diranno con immediatezza parole chiare. C'è un clima politico che alimenta questi atteggiamenti. E non possiamo tornare agli orrori del passato”.

"Quanto diffuso da un video sui social – dice il capogruppo dei deputati di Fratelli d'Italia, Galeazzo Bignami – racconta di un clima pericoloso e inquietante, alimentato anche da incaute dichiarazioni politiche di alcuni esponenti delle opposizioni. Un conto, infatti, è il legittimo dissenso dal governo Netanyahu e da quanto sta facendo a Gaza, su cui anche la premier Meloni è intervenuta, altro è arrivare a una orribile 'caccia all'ebreo”.

In una nota anche il senatore Antonio De Poli, segretario nazionale dell'Udc scrive che “le critiche legittime nei confronti di chi governa  non possono e non debbono giustificare atti di violenza vergognosi nei confronti del popolo ebreo. Su questi temi è indispensabile che la politica abbassi i toni, promuovendo un clima di dialogo e di confronto. Come disse una volta Papa Francesco, non cediamo alla tentazione della polarizzazione delle idee. È una tentazione pericolosa e sbagliata".