
La Peugeot abbandonata dall'aggressore dopo la sparatoria Per Lucidi - Tavecchio Foto MDF
Rozzano (Milano), 6 giugno 2025 – Raffica di colpi contro padre e figlio: poi fugge a piedi. La sparatoria si è verificata ieri sera attorno alle 19.20 in viale Toscana a Rozzano all’altezza del civico 3, davanti l’ingresso della sede centrale della Tim. La vittima, gravissima, ma non in pericolod i vita è un giovane di 25 anni, con piccoli precedenti. Secondo una prima e parziale ricostruzione, che deve essere ancora confermata dai carabinieri, l’aggressore sarebbe arrivato sul posto a bordo di un’auto, una Peugeot che dopo la sparatoria ha abbandonato.
L’appuntamento
La dinamica: la vittima col padre, entrambi italiani, a bordo di un’auto bianca sono arrivati nel parcheggio antistante la sede centrale della Tim. Poco dopo è giunta la Peugeot condotta dall’aggressore che è sceso dall’auto, presumibilmente si erano dati appuntamento, ha sparato contro i due farendo alle gambe il 25enne mentre il padre è riuscito a salvarsi rifugiandosi dietro una siepe. Dopo la sparatoria l’aggressore è fuggito a piedi, pare in direzione di piazza Alboreto, mentre il padre ha soccorso immediatamente il figlio ed ha chiamato il 112.
Codice rosso
Sul posto sono subito arrivate le ambulanze del 118. Il 25enne è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Humanitas dove è stato ricoverato in codice rosso. All’origine dell’agguato, stando alle prime indagini, potrebbero esserci una rivalità amorosa È questo quanto emerge dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano e della Compagnia di Corsico intervenuti sul luogo dell’agguato.

Nessuna pista esclusa
Ma per ora non viene esclusa nessuna altra pista. Chi ha sparato avrebbe comunque le ore contate anche perché l’agguato è avvenuto sotto le telecamere presenti nella via. E ovviamente l’identità dell’aggressore sarà svelata dal ferito. Fuori al pronto soccorso dell’Humanitas è arrivato un gruppetto di una ventina di persone forse parenti e amici del ferito.
La morte di Manuel Mastrapasqua
Il grave fatto di sangue a distanza di pochi giorni dalla sparatoria avvenuta in via dei Glicini, nel quartiere delle case Aler, dove un trentenne maghrebino era stato raggiunto da un proiettile alla schiena. Una vera e propria spedizione punitiva, in una zona difficile della città, epicentro di spaccio e di risse fra bande di spacciatori. Mesi fa, a poca distanza, era stato aggredito e ucciso anche Manuel Mastrapasqua. Due gravi fatti di sangue nella città che ha un quartiere zona rossa.