
Fermo da tre anni il progetto di bonifica del parco di via Lombardi
Opera (Milano) – "Bonifica di via Lombardi” e amianto. L’area verde di via Lombardi è stata oggetto di un’indagine idrogeologica e ambientale commissionata da Cap Holding nell’ambito del Progetto Spugna, promosso per conto della Città Metropolitana di Milano. Ma il contratto con il Comune non è mai stato firmato, e così il progetto è partito senza la bonifica. “Hanno dovuto stralciare la parte dove è stato rilevato l’amianto - spiega Pino Pozzoli, vicesindaco di Opera - perché il Comune non ha mai risposto a un preventivo inviato da Cap Holding per un importo di 57mila euro. Nel 20204 Città Metropolitana ha persino dato un ultimatum: o verificate e firmate il contratto, o dovremo escludere l’area contaminata. Anche questo sollecito è caduto nel vuoto. A ottobre dello stesso anno la Giunta Barbieri è caduta e si è andati a elezioni anticipate. Così la bonifica è saltata”.
Il Progetto Spugna ha l’obiettivo di realizzare infrastrutture verdi per la gestione sostenibile delle acque meteoriche, un intervento innovativo e utile per il territorio. Malgrado i ripetuti solleciti - l’ultimo, nero su bianco, del 16 luglio 2024 - il contratto non è mai stato sottoscritto. Se l’interrogazione fosse arrivata da un cittadino estraneo alla macchina amministrativa sarebbe comprensibile, ma che a firmarla siano proprio esponenti politici che avevano la responsabilità di decidere rende la vicenda amara, aggiunge Pozzoli. L’attuale Amministrazione, insediata da poco più di un mese, si è subito attivata chiedendo a Cap Holding l’aggiornamento del preventivo del 2023, rimasto senza alcun riscontro politico. L’obiettivo è avviare al più presto un progetto di bonifica specifico, come già indicato nel report dello Studio Prealpino di Geologia del 2 novembre 2023. "Sarà nostra cura - spiegano - informare i cittadini sui tempi e sulle modalità dell’intervento, nella massima trasparenza”.
Su via Lombardi, in questi anni, hanno lavorato Città Metropolitana, Arpa Lombardia, Cap Holding e gli uffici comunali, spesso in condizioni di cronica sotto-organizzazione. Tutti hanno fatto la propria parte, tranne la componente politica dell’allora amministrazione, della quale gli attuali interpellanti erano espressione diretta. “Lo dicevo da consigliere di minoranza e lo ripeto oggi - conclude Pozzoli -: a volte la non azione fa più danni di una scelta sbagliata. In questo caso i danni sono reali. Che a ricordarcelo sia un’interrogazione del centrosinistra operese è quasi poetico: lo prendo come un gesto, seppur involontario, di onestà intellettuale. Noi lavoreremo per rimediare, non con le parole ma con i fatti”.