
Una libellula Anax ephippiger (Wikimedia)
Milano – L’invasione è già iniziata. Milioni di libellule Anax ephippiger, dall’aria vagamente preistorica con i loro 6-7 centimetri di lunghezza, stanno attraversando la Pianura Padana in quello che rappresenta uno dei fenomeni migratori più spettacolari del regno degli insetti, di cui la Lombardia non è che una tappa di passaggio.
La spiegazione di questa predilezione delle libellule per il territorio lombardo affonda le radici in una combinazione perfetta di fattori geografici e climatici che rendono la regione irresistibile per questi “imperatori vagabondi”. Specie afroasiatica nota per le frequenti migrazioni in Europa, l’Anax ephippiger ha trovato nel Nord Italia il luogo ideale per completare il proprio ciclo riproduttivo prima di proseguire verso sud.
Le risaie, oasi perfette per la riproduzione
Il segreto sta tutto nell’oro blu della Pianura Padana: le risaie. Giacomo Assandri, ricercatore di zoologia dell’Università del Piemonte Orientale che studia il fenomeno, ha identificato proprio nelle distese allagate del pavese e del vercellese-novarese il motore di questa migrazione spettacolare. “La loro presenza ci ricorda che la migrazione è un fenomeno comunissimo anche nel mondo degli insetti” ha spiegato Assandri a Wired. “sono individui di pochi giorni o al massimo poche settimane di vita e nati su suolo europeo, attraversano le Alpi usando i passi delle vallate del cuneese, come la Valle Po o la Valle Stura di Demonte”.

L’acqua delle risaie, scaldata dal sole estivo e mantenuta a una profondità ottimale, offre alle libellule condizioni di vita perfette: temperature elevate che accelerano lo sviluppo delle larve, assenza di predatori acquatici di grossa taglia e una ricchezza di piccole prede che costituiscono il menu ideale per questi carnivori volanti.
Un corridoio naturale tra le Alpi
La conformazione geografica della Lombardia gioca un ruolo cruciale nel fenomeno. Le libellule sono nel periodo della migrazione in cui passano tra i tetti dei palazzi ma non si fermano sul nostro territorio e migrano da nord verso sud.
La migrazione non è un fenomeno nuovo: esistono documenti di metà Ottocento che, spiega Assandri, parlano di “torme innumerabili di insetti appartenenti al genere Anax che percorsero il paese divise in varie legioni e viaggianti per lo più di sera”. Ma oggi l’intensità del fenomeno sembra aver raggiunto livelli record, superando di gran lunga anche l’invasione documentata nel 2019.

Un ecosistema che si autoalimenta
Quello che rende la Lombardia così attraente per le libellule è un circolo virtuoso che si è creato nel corso degli anni. Le estese coltivazioni di riso hanno modificato l’ambiente, creando migliaia di ettari di habitat acquatici temporanei che si rinnovano ogni stagione. Questi specchi d’acqua artificiali sono diventati veri e propri “aeroporti” per le libellule migratici, punti di sosta e riproduzione che permettono alla specie di moltiplicarsi prima di proseguire il viaggio.
Grazie a questo comportamento le libellule hanno solitamente notevoli capacità di dispersione e sono in grado di colonizzare prontamente ambienti acquatici di recente formazione, anche artificiali, non appena vi si creano condizioni idonee. Le risaie lombarde rappresentano esattamente questo: ambienti di recente formazione (vengono allagate ogni primavera) che offrono condizioni ideali.
Un alleato contro le zanzare
Il passaggio di massa di questi predatori volanti porta con sé un beneficio inaspettato per i lombardi: un controllo naturale delle zanzare tigre. “Sono carnivore, si nutrono quasi esclusivamente di piccoli insetti e possono incidere sulla presenza della zanzara tigre, anche se per un tempo limitato”, spiega Assandri. Un servizio ecosistemico gratuito che arriva proprio nel momento di maggior presenza delle zanzare.