GIANUCA BOSIA
Editoriale e Commento

Il gioco dei cognomi

Sempre più neonati milanesi non hanno solo il nome di famiglia paterno

Il 18,6% delle bambine e dei bambini nati nel 2024 a Milano hanno il doppio cognome e il 13,6% solo quello della madre. Una condizione anagrafica figlia della sentenza della Corte costituzionale del 2022 che ha annullato l’automatismo del nome di famiglia paterno ed è profondamente diversa da quando dare ai pargoli un doppio cognome di nuovo conio voleva ribadire a tutti la nobiltà o il censo - veri o presunti - e in sostanza una sorta di superiorità sociale spesso, però, da Contessa Serbelloni-Mazzanti-Viendalmare.

Il doppio cognome è indubbiamente una conquista anzitutto femminile ma c’è anche chi in età matura decide di aggiungere a quello del babbo anche quello materno. E’ il caso del figlio di Mina, che ha fatto richiesta in onore degli amatissimi nonni materni di chiamarsi non più solo Corrado Pani ma Pani Mazzini.

Tornando ai neonati con il doppio cognome l’unica attenzione andrebbe posta a come si sposino tra loro. Esempio estremo senza cadere nel truce: se Franco Rosso e Maria Nera, entrambi interisti, hanno una figlia e lo chiamano Gioia… Rosso Nera. Una vera gioia anche per la Curva Sud.

Battutaccia a parte questa nuova anagrafe milanese, socialmente sempre meno patriarcale, è in tutti sensi una bella figlia dei nostri ( buoni) tempi.