GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Amianto, prima legge al Pirellone. Da risanare 213mila siti entro 7 anni

Ats: "Nel 2025 obiettivo 13mila controlli ma la vigilanza da sola non basta" .

Ats: "Nel 2025 obiettivo 13mila controlli ma la vigilanza da sola non basta" .

Ats: "Nel 2025 obiettivo 13mila controlli ma la vigilanza da sola non basta" .

Le scadenze entro le quali bisogna completare lo smaltimento dell’amianto sono definite. Altrettanto non si può dire delle caratteristiche dei dispositivi di protezione individuale (Dpi) da adottare perché l’obiettivo dello smaltimento possa essere raggiunto senza mettere a rischio la salute di chi deve provvedervi. Il punto non è introdurre da zero nuove norme, ma aggiornare quelle esistenti migliorandone l’efficacia e allineandosi alle disposizioni europee. Nel mentre, restano da affrontare le difficoltà da tempo riscontrate nell’attività di vigilanza e controllo sull’esposizione all’amianto (in capo alle Agenzie di Tutela della Salute, ATS) anche per la crescente mancanza di figure professionali quali medici del lavoro e tecnici della prevenzione. Questo il contesto nel quale ha preso forma il progetto di legge regionale presentato ieri al Pirellone da Giorgio Bontempi, consigliere lombardo di Fratelli d’Italia, il primo relativo ai Dpi per l’amianto, in particolare quelli per la protezione delle vie respiratorie.

Oggi i siti o le strutture con presenza di amianto segnalati alle ATS lombarde sono oltre 213mila. Secondo le previsioni del piano di smaltimento, la completa rimozione di cemento amianto avverrà entro il 2032, quando i metri cubi di minerali cancerogeni ancora da smaltire saranno 520mila rispetto agli oltre 2.8 milioni del 2007. Che il problema sia ancora attuale è confermato dal numero di casi di malattie professionali legate all’esposizione all’asbesto, che non cala. Nell’ultimo ventennio i casi sospetti segnalati sono stati 12.559. La diagnosi di mesotelioma maligno è stata considerata certa in 5.517 di questi, l’80.3% di quelli effettivamente diagnosticati, pari a 6.869. "Nel triennio 2019-2021, la media annua dei lavoratori a cui viene riconosciuta la malattia professionale asbesto correlata è pari a 1.404 con un tasso di mortalità che negli ultimi anni sale al 44%, in media 614 decessi l’anno – si legge nella relazione illustrativa che accompagna il progetto di legge –. La Lombardia è per numero di casi la prima regione d’Italia". Accanto ai settori noti per l’esposizione ad amianto quali quello delle bonifiche, l’edilizia, l’industria metalmeccanica e metallurgica, si conferma elevato il numero di casi nell’industria tessile.

Quanto alla vigilanza, stando ai dati forniti da ATS Milano nel convegno sulla sicurezza del lavoro in cui è stato presentato il progetto di legge, la stessa ATS effettua circa 12mila controlli all’anno, di cui circa 3mila legati ai cantieri. A Milano e area metropolitana, però, si contano quasi 180.000 aziende. Da qui la conclusione: per quanto i controlli siano mirati e rivolti alle attivita più a rischio, è evidente che la vigilanza da sola non basta per prevenire prassi scorrette (nel caso dell’esposizione all’amianto) e incidenti (nell’ambito più generale degli infortuni sul lavoro). Nel 2025 è previsto un potenziamento dei controlli dell’ATS Milano: l’obiettivo è arrivare a 13mila. Nel 2026, anno delle Olimpiadi Invernali, si mutuerà il modello Expo. Ma è urgente dare incentivi alle aziende perché seguano prassi corrette. Un esempio è il programma “Aziende che promuovono salute“, che coinvolge 447 realtà e 150mila lavoratori. Da qui, infine, il progetto di legge di Bontempi, una "guida alla selezione dei dispositivi di protezione individuale respiratori per lavori con esposizione all’amianto". La via è il recepimento di norme europee che dovranno entrare in vigore nel 2029. "Le nuove disposizioni – si legge nella relazione illustrativa –, abbassano il valore limite di esposizione professionale all’amianto di 10 volte, passo fondamentale per il rafforzamento della prevenzione primaria nei luoghi di lavoro". Ma non solo, "prevedono anche misure preventive e protettive rafforzate, come l’ottenimento di permessi speciali da parte del personale e la verifica della presenza di amianto negli edifici più vecchi prima di iniziare lavori di demolizione o manutenzione. Il datore di lavoro deve quindi garantire un esame sulla presenza di amianto prima di avviare interventi". Non ultimo, si impone l’obbligo di garantire "Dpi adattati individualmente con particolare cura alle apparecchiature respiratorie". "Il progetto di legge – ha spiegato Bontempi – definisce in modo puntuale, a differenza delle norme nazionali, i Dpi da impiegare e le modalità per la loro corretta gestione, includendo l’obbligo di una formazione specifica e mirata".