REDAZIONE MILANO

Omicidio ex capo ultrà Inter Vittorio Boiocchi, in cinque a processo: “Delitto con modalità mafiose”

La gip Francesca Ballesi ha mandato a processo con rito immediato in Corte d'Assise (si salta l'udienza preliminare) anche gli ex leader della Curva Nord Andrea Beretta e Marco Ferdico

A sinistra, il luogo dell'omicidio di Vittorio Boiocchi (nella foto a destra)

A sinistra, il luogo dell'omicidio di Vittorio Boiocchi (nella foto a destra)

Milano, 19 settembre 2025 – Dopo anni in cui l’omicidio dell’ex capo ultrà dell’Inter Vittorio Boiocchi (ucciso a colpi di pistola il 29 ottobre 2022 sotto casa, a Milano) è rimasto irrisolto, ora sta emergendo un disegno preciso di quanto accaduto. E si va a processo. La gip di Milano, Francesca Ballesi, ha disposto il rito immediato a carico di cinque persone, tra cui gli ex leader della Curva Nord interista Andrea Beretta e Marco Ferdico. La decisione segue la richiesta dei pm della Dda Paolo Storari e Stefano Ammendola. Il processo inizierà il 10 dicembre in Corte d'Assise. 

I cinque imputati

La gip Francesca Ballesi ha mandato a processo con rito immediato in Corte d'Assise (si salta l'udienza preliminare) gli ex leader della Curva Nord Andrea Beretta e Marco Ferdico, assieme al padre di quest'ultimo Gianfranco, e ai presunti esecutori materiali del delitto, Daniel D'Alessandro e Pietro Andrea Simoncini.

Approfondisci:

Omicidio Boiocchi: ecco da chi, come e perché è stato ammazzato il ras della curva dell’Inter

Omicidio Boiocchi: ecco da chi, come e perché è stato ammazzato il ras della curva dell’Inter

Era stato proprio Beretta, già in carcere per l'omicidio di Antonio Bellocco avvenuto a settembre 2024 a Cernusco sul Naviglio, divenuto collaboratore di giustizia, a confessare agli inquirenti di essere stato il mandante dell'uccisione di Boiocchi. Aveva raccontato l'intera vicenda, di come l'omicidio fosse stato ‘affidato’ a Marco Ferdico che a sua volta aveva inviato a uccidere il capo ultras il suocero e Daniel ‘Bellebuono’ D'Alessandro. Dopo gli arresti erano arrivate anche altre confessioni, tra cui quella di Ferdico.

Approfondisci:

Omicidio di Vittorio Boiocchi, Marco Ferdico confessa. Il ruolo dell’ex portavoce della Curva Nord ora in carcere

Omicidio di Vittorio Boiocchi, Marco Ferdico confessa. Il ruolo dell’ex portavoce della Curva Nord ora in carcere

“Omicidio premeditato e con modalità mafiose”

Nel provvedimento della gip Francesca Ballesi, quello dello storico capo ultrà interista Vittorio Boiocchi, ucciso a colpi di pistola il 29 ottobre 2022 sotto casa, a Milano, è stato un “omicidio premeditato” e "con modalità mafiose".  Anche nel decreto di giudizio immediato vengono riconosciute le aggravanti della premeditazione e dei metodi mafiosi che erano state contestate dai pm Storari e Ammendola, nelle indagini della Squadra mobile della Polizia, e riconosciute con gli arresti dello scorso aprile. Era finito in carcere per l'omicidio anche Cristian Ferrario, la cui posizione, però, allo stato risulta stralciata. Per l'omicidio aggravato i cinque mandati a processo rischiano condanne all'ergastolo, ma con confessioni e collaborazioni potrebbero puntare ad ottenere attenuanti. 

Le confessioni e i presunti ruoli 

Beretta - già condannato a 10 anni per associazione per delinquere con aggravante mafiosa e anche per aver ucciso a settembre 2024 Antonio Bellocco, pure lui nel direttivo ultrà nerazzurro e rampollo del clan di 'ndrangheta - si è autoaccusato di essere stato il mandante dell'uccisione di Boiocchi, nel contesto di una “guerra” sulla gestione degli affari della curva, tra cui merchandising e altri business. Stesso ruolo di presunto mandante attribuito nelle imputazioni a Mauro Nepi, altro ultrà non arrestato per il delitto.

Approfondisci:

Gli strozzini da stadio, la ‘ndrangheta e Bellocco con i prestiti a tassi del 400%. Il piano per uccidere il Berro: “Sappiamo dei tuoi figli”

Gli strozzini da stadio, la ‘ndrangheta e Bellocco con i prestiti a tassi del 400%. Il piano per uccidere il Berro: “Sappiamo dei tuoi figli”

Beretta per “l'organizzazione e l'esecuzione” dell'omicidio avrebbe dato 50mila euro a Nepi, il quale poi li avrebbe “consegnati” a Marco Ferdico, che li avrebbe “divisi” con gli altri. I Ferdico, padre e figlio, sarebbero stati gli "organizzatori dell'omicidio". Nelle indagini sono arrivate confessioni e collaborazioni, salvo quella di colui che, per l'accusa, avrebbe sparato tre anni fa, ossia D'Alessandro, che era su uno scooter con Simoncini.

Approfondisci:

Un caffè avvelenato, la buca già scavata, la finta fuga a Nizza: il piano (fallito) di Antonio Bellocco per uccidere Andrea Beretta

Un caffè avvelenato, la buca già scavata, la finta fuga a Nizza: il piano (fallito) di Antonio Bellocco per uccidere Andrea Beretta

“Per quanto riguarda l'omicidio Boiocchi, non c'entra niente Antonio Bellocco e la famiglia Bellocco, siamo stati noi a organizzare tutto. Praticamente quando è uscito Vittorio dalla carcerazione ...”, aveva iniziato a raccontare Beretta a verbale davanti ai pm.

Approfondisci:

Un caffè avvelenato, la buca già scavata, la finta fuga a Nizza: il piano (fallito) di Antonio Bellocco per uccidere Andrea Beretta

Un caffè avvelenato, la buca già scavata, la finta fuga a Nizza: il piano (fallito) di Antonio Bellocco per uccidere Andrea Beretta

Contro Boiocchi, 69 anni, furono sparati cinque colpi, due andarono a segno al collo e al torace. Marco Ferdico e il padre avrebbero procurato “le basi logistiche, i mezzi di trasporto”, tra cui un furgone per caricare lo scooter “fino al luogo del delitto”, “i cellulari criptati” e l'arma. Ferrario si sarebbe intestato lo scooter, su cui nel gennaio 2023 venne presentata “una falsa denuncia di furto”.

Approfondisci:

Il film dell’agguato a Boiocchi: i sopralluoghi a Figino in taxi, la caduta imprevista dei killer e il raid sul Gilera riverniciato

Il film dell’agguato a Boiocchi: i sopralluoghi a Figino in taxi, la caduta imprevista dei killer e il raid sul Gilera riverniciato

D'Alessandro, che fu arrestato in Bulgaria e poi estradato, è rimasto in silenzio davanti al gip e non ha mai parlato coi pm, mentre Beretta, nell'ambito di una collaborazione più ampia, ha già reso otto interrogatori tra lo scorso novembre e luglio. Anche Ferdico, non un collaboratore di giustizia come precisato dai suoi legali, ha già riempito tre verbali coi pm da maggio e fino a dieci giorni fa, confessando il suo ruolo nel delitto, ma parlando anche di altri fatti, come una presunta rapina a mano armata in cui ha tirato in ballo anche D'Alessandro. Anche il padre Gianfranco ha parlato a verbale per due volte con la Dda della Procura diretta da Marcello Viola.