NICOLA PALMA
Cronaca

Bellocco tra usura, ‘ndrangheta e merchandising. I prestiti con tassi al 400% e il progetto per ammazzare il Berro

Un imprenditore comasco travolto dai debiti cade nella rete dell’usura, passando da un aguzzino all’altro, fino alla criminalità organizzata. Tassi folli, minacce, omicidi e affari tra ultras e criminalità dietro la maschera del calcio e del merchandising

Da sinistra: Antonio Bellocco, Andrea Beretta e Marco Ferdico

Da sinistra: Antonio Bellocco, Andrea Beretta e Marco Ferdico

Una catena di San’Antonio degli strozzini. Un meccanismo infernale per soffocare lentamente il debitore. Un passaggio di testimone da un cravattaro all’altro per spingere sempre più a fondo la persona che non riusciva a saldare. Del resto, era impossibile farlo a quei tassi folli: dal 365% all’803% annuo. È la storia di un imprenditore comasco, titolare di un’azienda specializzata nella trasmissione di avvenimenti sportivi, spinto da gravi problemi economici a chiedere soldi per non fallire. Il primo a cui si rivolge è Marco B., titolare di un distributore di benzina a Cislago: "Un giorno mi ha rivelato che poteva aiutarmi, prestandomi delle somme di denaro, che io avrei dovuto restituire con una percentuale in più del 10%". All’inizio, Andrea (nome di fantasia) riesce a onorare le scadenze, ma nel luglio 2022 B. gli presenta un’altra persona, Filippo Monardo: "Con il tempo ho capito che i due soggetti si conoscevano molto bene e ho sospettato che questa decisione di “farmi passare” da B. a Monardo fosse il frutto di un accordo tra di loro".

Approfondisci:

Inchiesta curve: il gestore dei parking intorno allo stadio pagava la “tassa della tranquillità” agli ultras

Inchiesta curve: il gestore dei parking intorno allo stadio pagava la “tassa della tranquillità” agli ultras

In totale, ricostruiranno i militari della Guardia di Finanza, l’imprenditore avrebbero dato a B. 432mila euro a fronte di un prestito di 393mila, con interessi pari al 365%. A Monardo e Giuseppe Orecchio, entrambi arrestati ieri nell’ultima tranche dell’indagine “Doppia Curva”, riuscì a ridare poco più di 7mila euro, a fronte di un prestito di 44mila euro con interessi pattuiti pari al 803% annuo. Non è finita. Sì, perché nell’ottobre 2023 Monaldo ha passato la palla ad Antonio Bellocco, rampollo dell’omonima ’ndrina di Rosarno e condannato per associazione mafiosa, che in totale gli ha dato 36.500 euro, da rendere con un tasso pari al 401,50%. "Io ormai capivo di essere in una ragnatela – ha raccontato l’imprenditore –. Dovevo dargli i 23mila euro che nel frattempo era diventati 29mila, perché c’era l’Iva da pagare, ma non riuscivo a restituire tali somme".

All’epoca, Totò ’u Nanu aveva già scalato la Curva Nord, costituendo un triumvirato con Marco Ferdico (che ne aveva favorito il trasferimento dalla Calabria) e Andrea Beretta (che meno di un anno dopo lo avrebbe ucciso a coltellate). Al pari dell’ex capo Vittorio Boiocchi, assassinato sotto casa il 29 ottobre 2022 (su mandato di Beretta e Ferdico, si scoprirà in seguito), anche Bellocco inizia pian piano a sospettare di Berro e dei suoi affari legati al merchandising e al negozio "We are Milano". ’U Nanu e Ferdico sono convinti che Berro si tenga gran parte degli incassi per sé, non fidandosi dei conti presentati dal socio per rassicurarli.

Approfondisci:

La Curva Nord dell’Inter non esiste più: leader, gruppi e striscioni, la ‘restaurazione ultras’ a San Siro

La Curva Nord dell’Inter non esiste più: leader, gruppi e striscioni, la ‘restaurazione ultras’ a San Siro

Come già emerso nelle fasi precedenti dell’inchiesta, il 23 luglio 2024 Beretta viene convocato da Bellocco nella sua abitazione di Pioltello: "Guarda che ci sono dei miei parenti che ti vogliono parlare". All’incontro partecipano anche il quarantatreenne Domenico Sità (pure lui ammanettato ieri). I due dicono a Berro: "Guarda che non ci siamo, abbiamo fatto i conti, i conti non tornano, adesso lui si stacca da voi, si apre un negozio per conto suo!".

Beretta non ci sta: "Cosa stai dicendo? Il negozio è mio, il marchio l’ho registrato io... tu, poi noi gli accordi nostri sono che lui, solo lui di quella regione è con noi... tutto il resto, tutto questo circondario qua a me non interessa". La tensione sale. Sità, ricostruirà Beretta coi pm, è esplicito: "Sappiamo già che abiti a Gorgonzola, a Pioltello, sappiamo già tutto... sappiamo che i tuoi figli...". Il summit finisce così. Qualche settimana dopo, Berro verrà a sapere da "Bellebuono" che c’è un piano per ucciderlo.