
Sueli Leal Barbosa
Milano – Nessun pentimento, nessuna forma di dolore o ancor meno di resipiscenza. Un femminicidio commesso con crudeltà. Michael Pereira, brasiliano di 45 anni, è accusato di omicidio volontario aggravato e incendio doloso per aver dato fuoco all’appartamento lasciando che morisse la sua compagna Sueli Leal Barbosa, 48 anni, che si è lanciata dalla finestra della camera al quarto piano cercando di sfuggire alle fiamme.
Pereira “ha aggiustato mano a mano la sua versione con menzogne, sull’orario di uscita dall’abitazione, ha negato le liti e i maltrattamenti nei confronti della compagna”. E ancora: “Ha tentato goffamente di trovare cause alternative all’innesco del rogo come il malfunzionamento della caldaia, che in realtà è risultata regolare”. Lo ha scritto la pm Maura Ripamonti nel provvedimento del fermo.

Pereira ha cosparso la casa di accelerante, quasi sicuramente alcol, perché le fiamme divampassero velocemente, poi, stando alla dinamica ricostruita sulla base dei primi sopralluoghi, ha chiuso la porta dell’appartamento di proprietà della donna dall’esterno, forse portandosi via tutte le chiavi e lasciando quindi che la sua compagna fosse condannata a morire nel rogo. Infine è uscito: le telecamere del palazzo e della strada lo riprendono alle 00.49, mentre lui ha dichiarato di essere uscito tra le 23 e le 23.30.

Ha raggiunto il bar Caffè degli artisti a cinquecento metri e ha osservato senza alcuna emozione e sorseggiando una birra i soccorsi, purtroppo vani. Quando gli è stata fatta notare l’incongruenza sugli orari ha raccontato di aver gettato una sigaretta sul tappeto di casa.
“Lei era arrabbiata con me perché voleva che la raggiungessi a letto anziché bere. Io mi sono innervosito, ho fumato una sigaretta e l’ho gettata sul tappeto davanti al divano. Lei era maniaca della pulizia, volevo solo farle un dispetto, non pensavo che avrei provocato un incendio”.
Tra sabato 7 e domenica 8 giugno ci sarà l’interrogatorio di garanzia, scontata la convalida. Il calcolo delle aggravanti si giocherà sulla premeditazione, che di per sé porta all’ergastolo, e sulla crudeltà.
Michael Pereira è in Italia da anni. Tre figli in Brasile, agli agenti della Squadra Mobile diretti da Alfonso Iadevaia e dal funzionario Francesco Giustolisi ha riferito di essere tornato per l’ultima volta nel suo Paese 11 anni fa. Lavorava come imbianchino e, nel giorno della tragedia, aveva aperto una partita Iva.
Sulla sua pagina Facebook indicava di essere “single“ anche se conviveva con Sueli. I due si erano conosciuti tre anni fa a un festival latinoamericano: lei cercava pace, dopo un matrimonio naufragato, con un bimbo piccolo che oggi ha dieci anni. Sueli avrebbe compiuto 49 anni il 21 giugno. Lavorava come oss, operatrice sociosanitaria, all’Istituto nazionale dei Tumori. Con sacrifici era riuscita a comprarsi una casa in viale Abruzzi. Ora è tutto perduto.