NICOLA PALMA E MARIANNA VAZZANA
Cronaca

“Stava con un violento e si sentiva in pericolo”: la morte di Sueli e l’ombra del compagno indagato per omicidio

La testimonianza di una ex collega della donna che ha perso la vita. “Lui voleva il controllo. Lei non riusciva a lasciarlo, ma aveva chiesto aiuto”

Sueli Barbosa Leal avrebbe compiuto 49 anni il prossimo 21 giugno (Foto da Facebook)

Sueli Barbosa Leal avrebbe compiuto 49 anni il prossimo 21 giugno (Foto da Facebook)

MILANO – Il viso sorridente, gli occhi che brillano. Con questa foto sul suo profilo Facebook Sueli Barbosa Leal si presentava al mondo. Avrebbe compiuto 49 anni il prossimo 21 giugno. Originaria del Brasile, viveva in Italia da anni ed era operatrice sociosanitaria, prima al Gaetano Pini e poi all’Istituto nazionale dei Tumori. Madre di un bimbo di 10 anni. Una vita semplice, piena, che si è spenta per sempre ieri notte: la donna ha cercato di salvarsi dalle fiamme che stavano devastando il suo appartamento, al quarto piano di viale Abruzzi 64 a Milano, gettandosi dalla finestra. Ed è morta. Era in condizioni disperate quando i soccorritori l’hanno portata in ospedale, al Fatebenefratelli.

“Una ragazza d’oro”, la descrive un’amica che ha lavorato con lei al Gaetano Pini e che ora è sconvolta. C’era però un’ombra, nella vita di Sueli, una tristezza che sui social non mostrava. “Anche paura, perché si sentiva in pericolo”, racconta l’amica: il lato oscuro era “il suo compagno”, brasiliano di 45 anni, Michael S. P., professione imbianchino, fermato con l'accusa di omicidio volontario aggravato e incendio doloso. “Sueli diceva spesso che era un tipo violento. Durante i litigi capitava che lui rompesse piatti o altri oggetti. La controllava, la umiliava. Lei però non lo lasciava. Ma aveva chiesto aiuto alle forze dell’ordine”. Era marzo del 2024 quando gli agenti delle Volanti si presentarono alla porta di casa di Sueli e Michael per la segnalazione di una lite: le prime informazioni dicono che fu proprio la donna ad allertare il 112.

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I due, stando a quanto emerso finora, avevano litigato anche mercoledì sera per motivi ancora da chiarire, nell’appartamento al quarto piano di viale Abruzzi. Un bilocale di proprietà della donna, che aveva messo in vendita da poco, intenzionata a prenderne una più grande insieme al compagno. Un appartamento in cui la donna era tornata, spiega chi la conosceva bene, dopo la separazione con l’ex marito, e che nel periodo del matrimonio era stata affittata. Ieri, i vicini hanno detto alla polizia di aver sentito urlare mercoledì sera.

Perchè? Michael, ascoltato in Questura, avrebbe derubricato l’episodio a una normale discussione tra conviventi. Ma la sua versione non ha convinto del tutto gli agenti della Squadra mobile, coordinati dalla pm Maura Ripamonti e guidati dal dirigente Alfonso Iadevaia e dal funzionario Francesco Giustolisi, che stanno indagando. Nel primo pomeriggio di ieri, gli investigatori di via Fatebenefratelli, gli specialisti della Scientifica e i vigili del fuoco del Nucleo investigativo antincendi sono entrati nell’appartamento al quarto piano per un sopralluogo approfondito. È ancora da accertare, infatti, come sia divampato il rogo.

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Ma torniamo a lei, a Sueli. Separata dal primo marito, con cui aveva avuto un figlio (che per fortuna ieri notte dormiva a casa del papà) aveva conosciuto Michael a un festival latinoamericano. “Ed era stato amore. Lei era emotivamente provata dopo la storia finita male”, dice sempre l’amica. E la relazione con Michael era iniziata tre anni fa. “Fin da subito lui si era comportato male, non è stato un peggioramento graduale. Quando l’ho conosciuto, si era rotto un braccio durante una rissa. Il rapporto con lei era molto burrascoso, un continuo tira e molla. Si erano lasciati più volte”.

Sempre su Facebook, meno di un anno fa, Sueli aveva pubblicato una foto in cui lei e Michael erano sorridenti, seduti al tavolo di un locale. “Mi fa piacere vi siate rimessi di nuovo insieme”, è uno dei commenti. Ma la vita reale era un’altra cosa. “Lei non ne poteva più. Ma lo accoglieva sempre. Entrano in gioco delle dinamiche psicologiche che non comprendiamo, io le avevo consigliato più volte di lasciarlo”, aggiunge l’amica. E non è l’unica a dirlo. “Era molto ossessivo. Quando lei usciva con le amiche, continuava a chiamarla’”. Lo racconta Bruno, amico della brasiliana di 48 anni, papà di un compagno di scuola del figlio della donna. “Io l’ho visto di sfuggita mezza volta, ma a mia moglie non è mai piaciuto. Quando è uscita per un aperitivo con Sueli, lui continuava a chiamarla e chiederle ‘dove sei?’, ‘dove sei?’. Ossessivo”.