BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Il caso dei minori non accompagnati. Buco imprevisto nel bilancio

Vimodrone, 38 giovani stranieri a carico del Comune: "Lo Stato ha tagliato i fondi, situazione insostenibile"

Minori non accompagnati,. il sindaco chiede un incontro urgente al prefetto

Minori non accompagnati,. il sindaco chiede un incontro urgente al prefetto

"Noi piccoli Comuni alle prese con un problema troppo grande: provvediamo a 38 minori non accompagnati". Dopo il taglio dei fondi statali per le spese di tutela, il sindaco chiede un incontro urgente al prefetto: "Siamo stati informati pochi giorni fa, a bilancio approvato - spiega Dario Veneroni - da quest’anno Roma coprirà il 65% dei costi in meno, siamo in rosso di 780mila euro, lunedì in aula saremo costretti a certificare il disequilibrio nei conti. Non si possono cambiare le regole a partita in corso, altrimenti salta il banco". Il primo cittadino ha messo tutto nero si bianco e ha spedito la lettera a Claudio Sgaraglia chiedendogli aiuto, e a Mauro Guerra, presidente dell’Anci Lombardia. "E’ un lavoro enorme, al di sopra delle nostre possibilità – racconta Veneroni - in campo abbiamo polizia locale e servizi sociali per la presa in carico iniziale, l’attività di mediazione linguistica, la ricerca della struttura giusta, i trasporti, le pratiche, i rapporti con il Tribunale dei Minori, il monitoraggio del progetto individuale dei ragazzi, le fughe sempre più frequenti, i rientri. Senza contare che in molti casi si va oltre la maggiore età puntando sull’autonomia e sul reinserimento nel contesto sociale, scongiurando così clandestinità o criminalità. Anche di questa fase ci occupiamo noi, dall’organizzazione ai conti". Dei 38 ragazzi inseriti nel programma, "tre hanno già compiuto 18 anni, i nuovi arrivati da gennaio sono 11". Una spesa esplosa in 36 mesi, nel 2022 la voce nel complesso era di 340mila euro, nel 2024 è arrivata a 1 milione 425mila 203 euro "solo in parte coperta dal contributo del ministero dell’Interno – ricorda il sindaco -. Ma adesso c’è la doccia fredda della riduzione. Se la situazione era già critica, ora ci avviciniamo grandi passi al dissesto economico. Le ricadute di questa decisione sui nostri conti sono drammatiche: a breve non riusciremo più a far fronte, né a garantire servizi alla gente". Da qui la richiesta del tavolo, "per affrontare la realtà e valutare insieme le strategie possibili". Veneroni scrive a cuore aperto: "Spesso noi amministratori ci sentiamo abbandonati a noi stessi di fronte a fenomeni che vanno ben oltre la nostra ‘taglia’. Ci siamo sempre mossi in ottica di accoglienza e integrazione e ora ci ritroviamo a raccogliere frutti amarissimi".