
Le grandi stragi, la staffetta per tenere viva la memoria è partita da Liscate
Una staffetta che unisce le città delle stragi: Milano, Brescia e Bologna. Piazza Fontana nel 1969 colpì al cuore il capoluogo lombardo segnando l’inizio di un periodo di violenza politica. A Brescia, piazza della Loggia 1974, una bomba a un comizio sindacale. Infine, la stazione di Bologna nel 1980, uno degli atti terroristici più gravi della storia italiana: 85 morti e oltre 200 feriti. La "staffetta" per tenere viva la memoria è partita venerdì da Liscate con l’accoglienza ufficiale della rappresentativa emiliana e l’apertura della retrospettiva fotografica "Per non dimenticare".
"Con questo momento di memoria, come oramai da molti anni, anche il territorio vuole portare la propria vicinanza ai familiari e agli amici di chi ha perso la vita per mano dei terroristi negli anni più bui della nostra Repubblica - ha detto il sindaco Lorenzo Fucci, accanto ai colleghi della Martesana in fascia tricolore -. Oggi più che mai dobbiamo imparare dal passato e lavorare per un futuro migliore, attraverso la mobilitazione delle persone perbene, che sono ancora capaci di indignarsi per le ingiustizie e per gli attacchi alla democrazia - ha aggiunto il primo cittadino -.
La gente, che tutte le volte in cui c’è stato bisogno di reagire ha fatto sentire la propria voce, lo sdegno, il disappunto, con umanità, pacificamente, nel pieno rispetto di uno stato democratico, libero egualitario". "Siamo qui per non far calare né la memoria né l’attenzione, perché, purtroppo, ci sono ancora troppe persone che nelle parole, nei pensieri e nei metodi si rivelano senza scrupoli, senza il rispetto degli altri, senza umanità". Fucci ha ricordato anche il sacrificio di Giovanni Falcone, di Paolo Borsellino e delle loro scorte e ha ringraziato i cittadini "testimoni di un pensiero che va nel rispetto della vita umana oltre le appartenenze politiche, le convinzioni individuali e i confini".
Bar.Cal.