Lacrime, fiori bianchi e tanta commozione. Per l’ultimo addio. Un copione che si è ripetuto anche ieri, con un flusso continuo di persone, a rendere omaggio a Giorgio Armani, diecimila nel secondo giorno di apertura della camera ardente, allestita negli spazi dell’Armani Teatro, chiusa alle 18 in punto. Sedicimila nei due giorni.

In coda dall’alba
Già dalle otto, un’ora prima dell’apertura della camera ardente, in centinaia si sono messi in coda in via Bergognone. Composto, silenzioso, il popolo di Re Giorgio non si è sottratto alla lunghissima attesa, pur di dargli l’ultimo saluto, tributargli quell’affetto, quella riconoscenza, che si deve a chi ha fatto anche molto per il prossimo. In quel teatro che tante volte ha visto sfilare le sue creazioni, scelto per ospitare la camera ardente dello stilista. Al centro il feretro, semplice, di legno chiaro, tante lanterne a fare luce, sopra una gigantografia in bianco e nero di Armani ad accogliere il pubblico, con la frase da lui prescelta, in una scenografia studiata nei minimi dettagli, ma sobria: “Il segno che spero di lasciare è fatto di impegno, rispetto e attenzione per le persone e per la realtà. È da lì che tutto comincia”.
I nomi
Fra i primi a entrare, ieri mattina, il compositore Ludovico Einaudi. Suo il brano scelto come sottofondo, Giorgio Armani amava il pianoforte. Poi, via via, sono arrivati Santo Versace, Cristina Parodi e Giorgio Gori. Fra i personaggi del mondo dello spettacolo l’attore Enrico Lo Verso, Stefano Accorsi, la splendida attrice Isabella Ferrari, in total black, che ha ricordato che “se esiste la donna moderna lo dobbiamo a Giorgio”.

Le testimonianze
“La cosa che mi ha sempre colpito tantissimo del signor Armani – rammenta Accorsi – è stata la sua capacità di restare fedele a se stesso, in contatto col mondo e le persone e non è scontato quando fai una vita che può allontanarti da tutto e da tutti”. “Ho tanti ricordi personali legati a Giorgio Armani”, racconta Lo Verso. “Una volta prima di una sfilata nel backstage ho visto come guardava e sistemava le modelle: mi sono sentito dentro qualcosa di esageratamente straordinario, quegli occhi fermavano il tempo, il mondo e lo spazio”.
Gli sportivi
Nutrita anche la schiera degli sportivi, dall’ex atleta olimpica Federica Pellegrini a Fabio Fognini con la moglie Flavia Pennetta. “È stato bello ripensare a tutti gli anni passati perché ci sono dei ricordi che per me rimarranno sempre indelebili legati a Giorgio, in quegli anni il binomio sport e moda non era ancora così saldo come ai giorni d’oggi quindi ha anticipato i tempi anche da quel punto di vista”, è stato il commento di Pellegrini apparsa particolarmente scossa dopo l’uscita dalla camera ardente.
Nel tardo pomeriggio è arrivata anche l’attrice Margherita Buy, gli stilisti di Dsquared2 Dean e Dan Katen e Afef, che ha dedicato ad Armani un semplice pensiero: “Ci amavamo molto”. Fra i politici da registrare la presenza del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. “Doveroso”, ha detto. Per “un’eccellenza lombarda, un genio e un grande imprenditore”.
Lutto cittadino e funerali
Oggi, quindi, è stato proclamato lutto cittadino e dal Comune è partito l’invito ad “abbracciare” Armani nei modi in cui si desidera. I funerali si terranno in forma strettamente privata, a Rivalta Valtrebbia, nel piacentino, il borgo dove crebbe e dove tornava spesso. E qui riposerà, nella cappella di famiglia accanto alla mamma, al padre e al fratelllo cimitero del piccolo borgo medievale.
Il testamento
Subito dopo la cerimonia sarà aperto il testamento e si saprannno le disposizioni di Armani sul suo patrimonio da 12 miliardi di euro.
Il Famedio
Intanto, già ieri il sindaco Giuseppe Sala ha lanciato l’idea dell’iscrizione al Famedio, precisando però che “andrà prima chiesto alla famiglia”. E anche il presidente della Regione Lombardia ha assicurato che “si troverà il modo per ricordarlo”.