
Melucci ha concluso la “Norseman Xtreme Triathlon“: 2,8 chilometri di nuoto, 180 in bici e una maratona "Con questa impresa entriamo simbolicamente tra le città che hanno toccato il cielo in un fiordo".
Basiglio è pronta a celebrare l’impresa sportiva straordinaria di Christian Melucci che ha completato il Norseman Xtreme Triathlon, una delle gare di endurance più dure al mondo, portando i colori della città sul podio più alto della resistenza sportiva internazionale. Una prova di resistenza fisica che prevede 3,8 chilometri di nuoto nelle acque gelide del fiordo di Eidfjord come prima parte della prova che prosegue con una impegnativa gara di 180 chilometri in bicicletta lungo strade impervie, con continui dislivelli e condizioni meteo variabili.
L’ultima parte del circuito prevede una maratona di 42,2 chilometri, con gli ultimi 17 in salita fino alla vetta del Guastatoppen, a 1.850 metri di altitudine. La particolarità del Norseman è che l’arrivo non avviene in uno stadio, ma in cima a una montagna, dopo ore di fatica tra vento, pioggia e, talvolta, neve. Un traguardo che va oltre il risultato sportivo: un esempio di determinazione, passione e resilienza, che rende onore a tutta la comunità della cittadina alle porte di Milano.
"Lo sport a Basiglio – sottolineano la sindaca Lidia Reale e l’assessore allo Sport Alberto Cervi – è una priorità, a qualsiasi età e livello venga praticato. Essendo la nostra una città verde, è ancora più bello vedere come sport e natura possano fondersi, grazie a un campione, in una simmetria perfetta. Complimenti a Christian Melucci, un super atleta che ha portato Basiglio sulla vetta di uno degli sport più faticosi in assoluto".
"Con questa avventura – conclude l’assessore Cervi – Basiglio entra simbolicamente tra le città che hanno toccato il cielo, passando per un fiordo norvegese". E prossimamente l’atleta bastigliese sarà premiato. "È stata un’impresa emozionante e unica, frutto di dieci mesi di preparazione intensa, portata avanti conciliando famiglia e lavoro – racconta Melucci –. Senza il supporto dei miei compagni di avventura non ce l’avrei fatta: Manuel Mora, anche lui basigliese e amico di mille sfide, mio figlio Riccardo e mia moglie Elisa sono stati fondamentali in ogni momento della gara, dandomi forza e motivazione". La gara è "senza supporto", quindi i concorrenti devono avere squadre di supporto personali che li seguono con le auto per fornire loro cibo e bevande. Le squadre di supporto devono anche accompagnare l’atleta nella salita finale in montagna a causa dei pericoli intrinseci di essere molto affaticati in montagna. Durante la salita finale in montagna, i concorrenti sono tenuti a portare uno zaino contenente cibo e vestiti di emergenza.