MAURO CERRI
Editoriale e Commento
Editoriale

Tre battiti di cuore

La lunga coda di cittadini in fila alla camera ardente di Giorgio Armani in via Bergognone

La lunga coda di cittadini in fila alla camera ardente di Giorgio Armani in via Bergognone

“Milan col couer in màn”. L’ho letto e ascoltato molte più volte di quante abbia realmente sentito i battiti della città. Una città, la nostra, che più del cuore tende a mostrare unghie e muscoli. Ma nell’ultimo fine settimana sono arrivati tre sussulti. Il primo dalla lunghissima coda di milanesi in fila per l’ultimo saluto a Giorgio Armani: un inatteso e commosso gesto di riconoscenza che rende ancora più nitida la grandezza dello stilista.

Il secondo dai ventimila manifestanti al corteo del Leoncavallo scesi in strada per un modello diverso di città. Il loro è un appello più rumoroso di qualche petardo esploso o guscio d’uovo rotto, anche se a qualcuno fa più comodo ascoltare quelli. 

Il terzo è il palpito di fede tramesso dai tanti cattolici scesi a Roma per la canonizzazione di Carlo Acutis, il primo santo Millenial che a Milano ha vissuto e studiato.

Difficile tracciare un filo rosso e non scadere nella retorica. Me ne concedo una dose minima al pensiero che in molti, pur in un periodo così cupo, inseguono ancora una dimensione intima o collettiva di esistenza oltre l’individuo e l’individualismo.