BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Fiume e morte, controlli sulle sponde dell’Adda: “Purtroppo i divieti non bastano”

Fiume e canali presidiati a Trezzo e Cassano per evitare nuove tragedie, dopo i due morti di settimana scorsa

Controlli della forze dell’ordine sulle sponde dell’Adda

Controlli della forze dell’ordine sulle sponde dell’Adda

Trezzo sull’Adda, 22 giugno 2025 –  Primo fine settimana d’estate, sponde e canali presidiati lungo l’intera stecca fluviale, da Trezzo a Cassano. “Con la colonnina di mercurio impazzita, abbiamo previsto controlli anche durante i giorni feriali – dice il sindaco Diego Torri – lo sforzo è massimo. In campo polizia locale e carabinieri. Ma i divieti non bastano, come, purtroppo, abbiamo constato questa settimana, l’appello è sempre alla responsabilità”.

Sabato e domenica ad alta tensione sulle spiagge dell’Adda,  “il divieto di balneazione è in vigore dovunque, sempre, le ordinanze sono perenni, ma non fermano i bagnanti”.

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Un intervento di soccorso nel fiume Adda

Lo scorso weekend a Cassano persino durante le ricerche di Serghei Fortuna, lo studente 17enne che si era tuffato nella Muzza alla ricerca di refrigerio e ripescato lunedì alla centrale idroelettrica, gli habitué della tintarella a due passi da casa si sono messi in costume in barba alle prescrizioni.

Due giorni prima stessa sorte per Abdel Elsarag, 16 anni, di Cornate, il ragazzo è entrato in acqua a Concesa (Trezzo) senza più riemergere. Drammi che hanno gettato nello sconforto quattro comunità, le città dove le vittime abitavano e quelle in cui frequentavano la scuola: Inzago e Gorgonzola. Ai funerali di Serghei c’erano preside, insegnanti e compagni, nonostante la fine della lezioni tutti sono corsi ad abbracciare l’amico per l’ultima volta. Sul corpo di Abdel, invece, è stata disposta l’autopsia, per lui continua la doppia raccolta fondi scattata dopo la tragedia, una in paese, nel bar a due passi da casa (Zero Cafè via Monsignor Caccia Dominioni 1), e l’altra all’Accademia Formativa Martesana, dove aveva appena concluso il primo anno ed era in tirocinio formativo in un azienda con ottimi risultati.

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Scampoli di vite distrutte in un attimo, senza ragione. Ecco perché i comuni cercano una strada per rafforzare l’opera di prevenzione portata avanti da agenti e militari sulle rive. Un progetto probabilmente da condividere proprio con la scuola. Anche se "rimane il problema degli escursionisti – spiega Fabio Colombo, sindaco di Cassano – moltissimi arrivano qui da Milano per la classica gita fuori porta». Tra i fattori di rischio, «la scarsa conoscenza del fiume e la sottovalutazione del pericolo”. Una ventina le vittime negli ultimi anni fra hinterland e Brianza, l’identikit è quasi sempre lo stesso: giovani, stranieri, che ignorano il pericolo dei mulinelli e della temperatura dell’acqua. Un mix letale destinato a finire in lutto.