
"Ci siamo avvalsi della facoltà di non rispondere perché, come in ogni giusto processo, vanno comunque appurati non soltanto i...
"Ci siamo avvalsi della facoltà di non rispondere perché, come in ogni giusto processo, vanno comunque appurati non soltanto i fatti, ma anche le circostanze che sono intervenute per portare alla commissione del fatto". Lo ha detto l’avvocato Laura Chiara Penna che assiste Bryan Josè Vera Siguenza, il trentenne originario dell’Ecuador che domenica notte ha confessato l’omicidio dell’ex cognato connazionale, a margine dell’udienza di convalida del fermo. Il gip Alberto Carboni ha convalidato l’arresto e la custodia cautelare nel carcere di San Vittore. Decisiva per la ricostruzione dei fatti è stata la testimonianza dell’ex compagna della vittima, sorella del presunto accoltellatore, che con l’uomo ucciso, padre dei suoi tre figli, avrebbe litigato proprio quella sera per la custodia dei figli. "Lui era molto provato, ha ammesso l’addebito, l’omicidio è avvenuto però in circostanze particolari. Adesso, vorrei vederci chiaro", ha spiegato Penna.
Vittima è Jefferson Gabriel Garcia Jimenez, connazionale che avrebbe compiuto 33 anni il 30 agosto. Non ha avuto scampo dopo essere stato ferito con quattro coltellate alla schiena. I carabinieri sono intervenuti attorno a mezzanotte tra sabato e domenica in piazzale Ferrara all’angolo con via Mompiani. Sul posto c’era il ferito ma nessuna traccia dell’aggressore, che è stato trovato poco dopo, nascosto in un condominio di via Bessarione.