
Raccolta fondi per Abdel
Gorgonzola (Milano) - «Orgoglio Sudan» e solidarietà, scatta la raccolta fondi per la famiglia di Abdel. Il 16enne di Cornate annegato nell’Adda, a Trezzo, giovedì scorso. Le iniziative sono addirittura due, una a Cornate, in Brianza, dove il ragazzo abitava, e l’altra a scuola, all’Accademia Martesana, a Gorgonzola. La tragedia si abbatte su professori e compagni, che ora raccolgono denaro per aiutare i genitori a sostener le spese impreviste. «Era davvero un ragazzo d’oro, non come si dice in questi casi con un po’ di retorica, ma sul serio, fiero delle sue origini», raccontano docenti e coetanei sconvolti.
Abdel Elsarag aveva frequentato la prima A, corso meccanici auto. In queste settimane stava ultimando la sua prima esperienza di tirocinio formativo in un’azienda, dove stava andando molto bene. Il dramma è piombato nell’istituto di formazione professionale, dove volgono al termine gli esami proprio in questi giorni, come un fulmine a cielo sereno. E una scatola per raccogliere fondi da donare alla famiglia, con la dicitura «Per Abdel», è stata collocata davanti alla segreteria. «Siamo tutti addolorati – così Cristina Comi, tutor del corso meccanici della scuola –. Abdel era con noi da un anno. Un ragazzo vivace, ma anche molto rispettoso, mi verrebbe da dire con una sua etica».
Il ricordo del suo paese d’origine sempre nel cuore. «Amava raccontare del Sudan, del nonno che aveva consentito a tutta la famiglia di venire in Italia, di quello che avevano vissuto. «In questi giorni sento costantemente la sorella. La raccolta è stata decisa spontaneamente: speriamo di poter offrire a nostra volta un aiuto». Aveva frequentato invece la 3B all’istituto superiore Bellisario di Inzago Serghei Fortuna, il diciassettenne scomparso domenica a Cassano d’Adda. Ai suoi funerali, l’altro pomeriggio, c’erano tanti compagni, insegnanti e il preside, Gustavo Matassa. «Una notizia terribile - dice il dirigente - arrivata in un momento particolare dell’anno, con l’attività didattica già conclusa. I ragazzi hanno voluto essere presenti, noi anche, per portare l’abbraccio della scuola alla famiglia». Al rientro ci sarà un banco vuoto. «E immediatamente – così ancora Matassa – organizzeremo un momento di riflessione, di dialogo e di ricordo. Eventi come questi sono molto delicati per ragazzi così giovani». Ed è alla scuola che le amministrazioni affacciate sul fiume potrebbe chiedere una mano per fare prevenzione.