REDAZIONE MILANO

Erika Ferini Strambi, l’autopsia: sul corpo non ci sono segni evidenti di violenza. Fratture compatibili anche con un incidente

Si tratta dei primi risultati degli esami svolti sul cadavere della 53enne trovata senza vita nei campi tra Pantigliate e Peschiera Borromeo, a 200 metri dalla sua automobile

Erika Ferini Strambi, l’autopsia: sul corpo non ci sono segni evidenti di violenza. Fratture compatibili anche con un incidente

Milano, 25 luglio 2025 – Non sarebbero emerse lesioni evidenti, come coltellate o segni di arma da fuoco, ma solo qualche frattura delle costole compatibili anche però con un eventuale incidente. È questo un primo risultato dell’autopsia sul corpo di Erika Ferini Strambi, la 53enne dipendente dell'area risorse umane di Luxottica scomparsa nella notte tra il 5 e il 6 luglio, dopo una serata trascorsa in una pizzeria-karaoke di Segrate, e ritrovata morta il 16 luglio nei campi tra Pantigliate e Peschiera Borromeo. 

487489983_2437972289892760_5612263837898160153_N
Erika Ferini Strambi, 53 anni

L'autopsia, quindi, al momento non risolve il 'giallo' sulla morte di Erika Ferini Strambi, per cui i carabinieri del nucleo operativo del comando provinciale di Milano indagano - coordinati dal pm Francesco De Tommasi - per omicidio. Proseguiranno gli accertamenti per chiarire come la donna sia morta.

Approfondisci:

Il giallo di Erika morta nei campi a Pantigliate: autopsia decisiva, al setaccio pc e telefono aziendale

Il giallo di Erika morta nei campi a Pantigliate: autopsia decisiva, al setaccio pc e telefono aziendale

L’auto in un fosso

Dopo una decina di giorni dalla scomparsa, è arrivata la segnalazione di un agricoltore, che aveva avvistato in un fosso un’auto, una Mini Cooper nera del 2011. Quella della donna. A circa 200 metri è stato poi rinvenuto il cadavere, semisvestito. Una scarpa ancora agganciata a un piede, l’altra sfilata e ritrovata a pochi centimetri. Accanto al corpo c’erano le stampelle che la 53enne usava per muoversi. L’auto aveva gli sportelli chiusi e la chiave inserita nel quadro elettrico.

Si cercano telefono e borsa

Non è però stato trovato il telefono, così come manca all’appello la borsa di tela: i carabinieri hanno chiesto al Comune di tagliare le piante in due aree delimitate, vicino al corpo e vicino alla Mini, ma niente. 

Approfondisci:

Il giallo di Erika Ferini Strambi, trovata morta in un campo: si taglia l’erba per cercare telefono e borsa scomparsi

Il giallo di Erika Ferini Strambi, trovata morta in un campo: si taglia l’erba per cercare telefono e borsa scomparsi

L’ultima serata

La donna aveva trascorso la serata di sabato 5 luglio nel ristorante inGordo di Segrate: quella sera c’era il karaoke, una delle passioni della cinquantatreenne, che frequentava anche altri locali sia a Milano che nell’hinterland per cantare brani noti in compagnia. Le testimonianze raccolte dai militari riferiscono che la donna sarebbe andata via un quarto d’ora prima dell’una: pare che avesse bevuto qualche drink, e di conseguenza un conoscente si sarebbe offerto di accompagnarla a casa; lei avrebbe gentilmente rifiutato, dicendo che ce la faceva a guidare.

Nelle immagini registrate da occhi elettronici e varchi contatarghe, attorno all’una, una telecamera avrebbe ripreso il passaggio della Mini in via 2 Giugno a Peschiera Borromeo, tappa intermedia di un percorso apparentemente incompatibile con quello che porta in piazzale Cuoco; in quel momento, la donna era da sola all’interno della macchina.

L’incontro con qualcuno?

È possibile che Erika abbia incontrato qualcuno lungo il tragitto e che i due abbiano deciso di appartarsi in quella stradina sterrata, accanto a una pensione per cani (non risulta che Erika avesse un fidanzato né frequentazioni stabili)? Ammesso che sia andata così, e al momento non ci sono elementi concreti a puntellare questa ricostruzione, ecco la domanda successiva: perché i 200 metri di distanza tra il corpo e la Mini?