Enrico Camanzi
Editoriale e Commento

L’arca di cartapesta

L’area davanti alla Triennale si trasforma in uno zoo: riflessione sulla fragilità del futuro e le disuguaglianze fra specie

Ci son due coccodrilli e un orango tango… No, a dire il vero le bestiole della ben nota canzoncina per bambini non ci sono, ma nello zoo della Triennale dopo la balena – data alle fiamme da un vandalo subito arrestato – adesso spunta un elefante della Namibia. E poi arriveranno una giraffa e un ippopotamo. Insomma, mancano solo i due leocorni (spoiler, non li vedremo mai). Trattasi non di animali reali ma di sculture di cartapesta, pensate dall’autore come una riflessione sulla “fragilità del futuro” e un monito sulle disuguaglianze nel rapporto fra essere umano e altre specie. Un pensiero portato all’estremo – si scherza – da chi ha appiccato il fuoco alla prima opera. Guai, però, a imitarlo.