
A sinistra, le ricerche nelle sterpaglie vicino alle quali è stata trovata Erika Ferini Strambi (sopra)
Milano, 26 luglio 2025 – Le tre costole rotte sono compatibili con un impatto col volante della Mini Cooper e rafforzano l’ipotesi che quella notte Erika Ferini Strambi abbia avuto un incidente nelle campagne di Pantigliate. Tuttavia, la pista che porta all’incontro con un’altra persona non va scartata, anche perché le fratture non sono la causa della morte. E poi ci sono altri elementi che portano gli investigatori a dubitare che la cinquantatreenne abbia fatto tutto da sola. L’autopsia sul corpo della donna, scomparsa il 6 luglio e ritrovata senza vita dieci giorni dopo, non ha sciolto i dubbi sulla tragica fine dell’impiegata di Luxottica.

L'assenza di ferite
Un giallo che somiglia sempre più a un rompicapo: ogni volta che un pezzo del puzzle pare trovare la giusta collocazione, ce n’è sempre un altro che ribalta la situazione. Stiamo ai fatti. L’esame sul cadavere ha escluso la presenza di ferite riconducibili a colpi di arma da fuoco o da taglio; intatta pure la scatola cranica. In sintesi: nessun segno evidente di violenza, anche se il medico eseguirà ulteriori accertamenti sull’osso ioide del collo, che si rompe in caso di strangolamento. Nessuna traccia tangibile, insomma, che spinga i carabinieri, coordinati dal pm Francesco De Tommasi, a puntare dritti sull’omicidio.

La serata nel locale di Segrate
Anzi. Certo, le stranezze restano. Poco prima dell’una del 6, Erika è uscita dal ristorante inGordo di Segrate, dove aveva trascorso la serata per cantare al karaoke, e si è infilata in macchina per andare a casa. La Mini, però, si è diretta da tutt’altra parte, visto che le telecamere a presidio di due varchi contatarghe di Peschiera Borromeo hanno ripreso la macchina lungo un tragitto incompatibile con quello che avrebbe dovuto condurre la donna in piazzale Cuoco a Milano: in quel momento, la cinquantatreenne era da sola nell’abitacolo, riadattato alle sue minute caratteristiche fisiche.
Le ipotesi in campo
Cos’è successo dopo? È possibile che Erika abbia davvero avuto un incidente, andando a finire in un fosso, anche se resta la domanda: perché è andata proprio in quel luogo isolato? Ferita ma cosciente, la donna potrebbe essere uscita dall’auto per chiedere aiuto a qualcuno. Lì vicino c’è una pensione per cani, raggiungibile solo da un ponticello di cui sono rimasti in piedi soltanto i corrimano: un percorso impossibile per Erika, che si muoveva con un paio di stampelle. Forse disorientata, ha camminato fino al punto in cui è stata poi trovata, ma pure in questo caso c’è un interrogativo senza risposta: perché aveva addosso i vestiti ma non gli slip?