ANNA GIORGI
Cronaca

Urbanistica, quella lettera anonima ai pm che anticipava l’inchiesta: “Vi racconto come funziona il sistema Milano”

La missiva fu inviata già due anni fa: nel testo i nomi di professionisti oggi indagati e la descrizione del modus operandi di molti imprenditori, abituati ad assumere i componenti della commissione Paesaggio – che vaglia i progetti – come consulenti

L’architetto Giuseppe Marinoni, già numero uno della commissione Paesaggio in Comune a Milano

L’architetto Giuseppe Marinoni, già numero uno della commissione Paesaggio in Comune a Milano

Milano, 26 luglio 2025 – Ci sono altre conferme delle anomalie che ruotano attorno al conflitto di interessi tra il ruolo di consulente e quello di componente della Commissione paesaggio del Comune. Le raccontano le carte dell’ordinanza con le quali la procura ha chiesto la custodia cautelare, in carcere o ai domiciliari, per i sei indagati nell’inchiesta che sta scuotendo l’urbanistica milanese.

Già due anni fa, in procura, era giunta una lettera di un anonimo molto ben informato che denunciava "mele marce” nella Commissione paesaggio. Al di là dei nomi e cognomi fatti dallo sconosciuto - alcuni dei quali sono i professionisti ora indagati - in una pagina spiegava perfettamente il meccanismo che poi gli accertamenti del Nucleo di polizia Economico Finanziaria della Gdf e i pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici, con l’aggiunto Tiziana Siciliano, hanno ricostruito e per il quale hanno chiesto i sei arresti.

La lettera anonima

“Il sistema è semplicissimo, - scriveva l’anonimo nella lettera finita agli atti d’inchiesta - la CdP (Commissione del paesaggio) boccia molti progetti con pareri generici che spesso non consentono ai liberi professionisti una facile interpretazione. Cosa che comporta rivedere progetto e ripresentarlo più volte. Invece gli operatori che investono milioni e non possono permettersi lungaggini nell’approvazione dei progetti da parte della CdP corrono al riparo chiedendo consulenze private domiciliari, oppure conferiscono incarichi direttamente ai membri della Commissione ed è fatta".

In sostanza per accelerare l’iter di approvazione dei progetti - stando alle accuse - era sufficiente per gli sviluppatori immobiliari “assumere“ come consulente privato un componente della Commissione, complice un “limbo regolamentare“, con una “lettera sbagliata“ fatta firmare dal Comune ai membri della Commissione in cui non venivano fornite indicazioni precise su come individuare i casi di astensione dalla votazione dei progetti.

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Incontri privati

Un’altra “anomalia“ era, poi, la consuetudine degli incontri privati e riservati prima delle votazioni come quello che avvenne nell’ottobre del 2022 tra i manager Coima e Giuseppe Marinoni, ex numero uno della Commissione. In un messaggio WhatsApp un manager di Coima scrive a Marinoni: “Avremmo due progetti che vorremmo presentarle informalmente che a breve presenteremo in Commissione (...) nell’incontro ristretto possiamo coinvolgere il responsabile dei progettisti”.

Riguardo ai “rapporti con Catella” da parte di Marinoni, sulla base della documentazione sequestrata, “sono stati tracciati dalla Gdf vari incontri con Coima, il tutto al di fuori dei normali adempimenti previsti per il formale conferimento con la Commissione per il paesaggio”.

La memoria di Catella

Catella, accusato di corruzione e induzione indebita, ha respinto tutte le accuse davanti al gip e, a dimostrazione di rapporti anche conflittuali con il Comune, nella memoria di 18 pagine, ha citato il contenzioso sul progetto Pirellino-Torre Botanica, non andato in porto, e il giudizio avviato al Tar a novembre “con una richiesta di 69 milioni di danni, dopo l’imposizione da parte di Palazzo Marino dell’obbligo di destinare il 40% della costruzione ad edilizia residenziale sociale”.

Intanto sul fronte politico il Pirellone prova a commissariare il Comune. Il Consiglio regionale ha approvato l’ordine del giorno presentato dal presidente del Gruppo misto Luca Ferrazzi che prevede, in caso di inerzia o inadempienza, l’adozione da parte di Regione Lombardia dei poteri sostitutivi nei confronti del Comune in materia urbanistico-edilizia.