Contagi Covid a Milano: 594 nuovi casi, di cui 194 in città

Balzo in avanti per l'area metropolitana, mentre calano i nuovi contagi in città. Risale al 13% l'indice di positività (ieri al 10%)

coronavirus a Milano

coronavirus a Milano

Milano, 10 gennaio 2021 - Con un aumento del 22% dei decessi rispetto a un anno normale, Milano resta al centro della seconda ondata Covid in Lombardia. Preceduta, quanto a numero di vittime per coronavirus, da Cremona, dove si contano 1.114 morti, pari al 60% in più; Lodi +52,3%, Bergamo + 52%, Brescia +36% e Monza +25%. Ma se nel calcolo relativo all'aumento di decessi il capoluogo meneghino è soltanto sesto, nel conteggio quotidiano dei contagi mantiene quasi costantemente il primato. Il Bollettino Covid in Lombardia oggi registra 3.267 nuovi casi a fronte di 25.011 tamponi (contro i 2.506 nuovi contagi di ieri con 24.847 tamponi). E sono 594 i positivi al Coronavirus registrati nelle ultime 24 ore in provincia di Milano, di cui 194 in città. Ieri erano 641 i nuovi casi  nell'area metropolitana, di cui 258 nella città capoluogo (venerdì rispettivamente +565 e +199). Intanto, a livello regionale, preoccupa la situazione sul fronte ospedali, dopo che giovedì è stata lanciata l'allerta terapie intensive. I reparti rianimazione registrano oggi un incremento di 3 posti (in totale 459), mentre negli altri reparti l'aumento è di 21 unità (in tutto sono 3.598 i ricoveri). Calano invece i decessi: 59 contro i 63 di ieri.

I dati Covid in Lombardia / Tabella

Dopo l'area metropolitana di Milano che anche oggi resta la più colpita con quasi seicento positivi, è ancora Varese a registrare il maggior numero di contagi con 541 casi nelle ultime 24 ore, segue Brescia con 522 nuovi positivi, Como ne registra 423, Monza e Brianza +214, Pavia +206, Bergamo +195 e Mantova +190. Segue, con netto distacco, Lecco, che registra 116 nuovi contagi, Cremona +92, Sondrio +78 e Lodi + 42.

dati Covid in Lombardia del 10 gennaio 2021
dati Covid in Lombardia del 10 gennaio 2021

Bollettino Covid Italia / PDF

I dati Covid in Italia fanno registrare oggi una diminuzione dei nuovi contagi: +18.627 contro i 19.978 di ieri, ma con 30mila tamponi in meno. Aumenta al 13,3% il rapporto tamponi/positivi, che ieri era fermo all'11,6%. Cala invece il numero dei morti: 361, contro i 483 del giorno precedente. Sul fronte dei contagi nelle regioni è la Lombardia la più colpita con 3.267 nuovi casi, seguita da Emilia Romagna + 2.193 e Veneto + 2.167.

​Zangrillo: alto numero di contagi non è emergenza

Mantenere i "nervi saldi" per convivere col Covid, e monitorare con attenzione quello che succede negli ospedali, tenendo presente che "un elevato numero di contagi non si traduce necessariamente in un'emergenza sanitaria". Sulla base di questo, quindi, fra i diversi fattori su cui si può agire per mitigare l'incidenza di casi gravi di Covid-19, l'applicazione di una "misura coercitiva su base cromatica" dovrebbe scattare "solo in casi estremi", non preventivamente. Ne è convinto Alberto Zangrillo, primario di terapia intensiva e rianimazione dell'Irccs San Raffaele. In merito all'attuale situazione, Zangrillo precisa: "Io lavoro e osservo: le strutture sanitarie della mia regione non sono in sofferenza. Dal 22 dicembre nel mio ospedale ricoveriamo una media di 4 pazienti Covid al giorno. I medici sul territorio fanno la loro parte e purtroppo continuano a morire molte persone indipendentemente dall'infezione virale". 

Covid: soldi ai medici che fanno più vaccini

Sul fronte vaccini  è stato siglato in Lombardia l'accordo fra i medici di famiglia e la Regione per la somministrazione dei vaccini anti Covid. La Regione, dopo giorni di confronti e a cavallo del cambio d’assessore al Welfare (con l'avvicendamento tra Giulio Gallera e Letizia Moratti), ha firmato un'intesa coi due sindacati principali dei mutualisti, la Fimmg e lo Snami (il cui leader provinciale e regionale è Roberto Carlo Rossi, presidente dell’Ordine dei medici di Milano), per la somministrazione dell’antiCovid (Moderna e AstraZeneca, se sarà approvato) alla popolazione che sarà vaccinata dopo i sanitari e le Rsa. L'accordo prevede, tra l'altro premi economici a scaglioni, a partire da 1.500 euro per chi vaccina il 20% dei suoi assistiti, in particolare “fragili” e malati cronici.

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Zone Covid: la Lombardia rischia il rosso

Intanto la Lombardia rischia un altro giro di vite sulla base dell'indice Rt, il più alto d'Italia e che, già solo, sarebbe bastato a far entrare la Lombardia da domani in zona rossa. Ad evitarlo sono stati gli altri 21 parametri adottati dal governo. Il prossimo step è previsto il 16 gennaio con il nuovo Dpcm che farà scattare nuove restrizioni. E non è escluso che la Lombardia possa diventare zona rossa. "Siamo in zona arancione molto vicino alla zona rossa" ha sottolineato ieri il governatore Attilio Fontana. "I prossimi colori delle Regioni si decideranno venerdì, quando arriveranno i risultati al Cts. Dovremo capire se l'Rt e gli altri parametri che determinano il passaggio di colore peggioreranno nella prossima settimana, o miglioreranno".  

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