Dpcm 16 gennaio: in arrivo nuove restrizioni, la Lombardia rischia la zona rossa

Il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia ha convocato per lunedì 11 gennaio una riunione con Regioni, Anci e Upi

Milano in zona rossa: piazza Duomo deserta

Milano in zona rossa: piazza Duomo deserta

Milano, 9 gennaio 2021 - Dopo due giorni in zona gialla, la Lombardia è tornata in zona arancione e ci resterà fino al 15 gennaio compreso, giorno in cui dovrebbe essere varato un nuovo Dpcm. I cambiamenti dovrebbero dunque entrare in vigore da sabato 16 gennaio.  E' prevista la conferma delle attuali misure mentre si stanno valutando nuove restrizioni, anche se al momento non sembrerebbero essere già state definite le nuove misure. Un nuovo parametro per decidere se una Regione deve finire in zona rossa sarebbe la novità. Infatti, dopo l'abbassamento della soglia dell'Rt per determinare il posizionamento nelle fasce, ora è il dato sull'incidenza a vedere stringere i parametri: se superasse i 250 casi ogni 100mila abitanti farebbe scattare la misura più restrittiva automaticamente.  La proposta è stata avanzata dall'Istituto superiore di Sanità, ed condivisa dal Cts. Il governo, prima di metterla nero su bianco, dovrà confrontarsi con le Regioni. Il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia ha convocato quindi per lunedì, alle 10.30, una riunione con Regioni, Anci e Upi: all'ordine del giorno le misure per il nuovo Dpcm. All'incontro parteciperà in video conferenza anche il ministro della Salute Roberto Speranza

Lombardia in zona arancione fino al 15 gennaio: ecco le regole

Lombardia, rischio zona rossa

La Lombardia traballa. Con i nuovi parametri, ha spiegato il governatore della Regione, Attilio Fontana, "noi siamo in una zona arancione vicino alla zona rossa" e "rischiamo di passare in zona rossa". "Ho sempre detto - ha aggiunto Fontana - che c'è l'assoluta necessità, come prima operazione, di consentire agli studenti di fare lezione in presenza, ma in questo momento precauzione ed evoluzione della pandemia devono indurre a cautela. Se la prossima settimana dovessimo entrare in zona rossa il discorso della riapertura sarebbe superato (le scuole superiori dovrebbero riaprire il 25 gennaio ndr)". 

Scuola, in Lombardia lezioni a distanza alle superiori fino al 24 gennaio

Nessuna buona notizia è infatti arrivata dal monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità sull'emergenza Covid-19 nel Paese. "Dal 28 dicembre 2020 al 3 gennaio 2021, si osserva un peggioramento generale della situazione epidemiologica. L’incidenza a 14 giorni è tornata a crescere dopo alcune settimane di decrescita, in aumento anche l’impatto della pandemia sui servizi assistenziali: ciò si traduce in un aumento generale del rischio", si legge nel report settimanale dell'Iss. Occhi puntati sull'ormai celebre indice Rt: l’indice di trasmissione nazionale è in aumento per la quarta settimana consecutiva e, per la prima volta dopo sei settimane, sopra uno. Tre regioni hanno un Rt puntuale significativamente maggiore di 1: tra queste la Lombardia, affiancata da Calabria ed Emilia Romagna. Altre 6 lo superano nel valore medio (Liguria, Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta), altre 4 hanno un valore uguale (Puglia) o che lo sfiorano (Lazio, Piemonte, Veneto). A preoccupare il Veneto, che mostra un tasso di incidenza particolarmente elevato, rispetto al contesto nazionale. "L’epidemia si trova, in una fase delicata che sembra preludere a un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero definite ed implementate rigorosamente misure di mitigazione più stringenti" hanno spiegato gli esperti. Un ulteriore campanello d'allarme è arrivato dall'Agenas, l'agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali: 9 regioni hanno superato la soglia di allerta (30%) per i posti occupati in terapia intensiva (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Bolzano, Trento, Puglia, Veneto) e sempre 9 sono quelle in cui invece è stata superata la soglia d'allerta del 40% dei posti nei reparti ospedalieri (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Bolzano, Trento, Veneto). 

Lombardia, più contagi ma meno decessi. Boom di ricoveri

Nelle ultime 24 ore, la Lombardia ha registrato 2.506 nuovi contagi (128 sono 'debolmente positivi') a fronte di 24.847 tamponi. Ieri il dato era stato di 1.963 positivi su 18.415 tamponi. Il rapporto tra tamponi effettuati e nuovi casi siè attestato così al 10%. E' diminuito rispetto a ieri il numero dei decessi: sono stati segnalati 63 morti (ieri erano stati 133), per un totale dall'inizio della pandemia di 25.728 decessi ufficiali. Per quanto riguarda il fronte ospedali, il bilancio è aumentato di 141 unità, portando il totale a 3.577 (ieri erano 3.436). Sono calati invece lievemente i ricoveri nei reparti di terapia intensiva: il saldo è 10 pazienti in meno rispetto a ieri per un totale di 456 persone ricoverate. Continua a crescere il numero dei guariti/dimessi: sono 1.683 le persone che hanno superato la malattia, per un totale di 416.326, di cui 3.721 dimessi e 412.605 guariti.