Covid in Lombardia: positività in crescita, allerta terapie intensive

Effettuate in tutto 34.500 vaccinazioni, corsa per colmare i ritardi. Il virologo Clementi: "Bisogna fare in fretta e reclutare altro personale"

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Milano, 8 gennaio 2021 - Cresce il numero delle persone vaccinate, ma la Lombardia deve correre per colmare i ritardi che secondo gli ultimi dati del ministero la collocano fra le ultime regioni italiane per percentuale di somministrazioni sul totale delle dosi consegnate (22.4% rispetto a una media nazionale del 41,4%). Nelle strutture sanitarie della regione ieri sono state effettuate 10.256 vaccinazioni anti-Covid. Il dato complessivo sale quindi a oltre 34.500 somministrazioni. "Bisogna vaccinare di più – spiega Massimo Clementi, direttore del laboratorio di Virologia del San Raffaele – allunghiamo gli orari, reclutiamo più personale e coinvolgiamo altre strutture". Parla di "numeri non rassicuranti" sui contagi l’infettivologo Massimo Galli, primario del Sacco.

A fronte di 20.331 tamponi effettuati, ieri si sono registrati 2.799 nuovi positivi al coronavirus in Lombardia, dove sono morte altre 34 persone. Aumentano di 2 i ricoverati in terapia intensiva (totale 473), mentre calano quelli ricoverati negli altri reparti: -61. Il rapporto tra i tamponi effettuati e casi emersi è pari al 13,7%, in crescita. E la Città metropolitana di Milano è la zona che registra più casi: 753 positivi di cui 248 a Milano città, secondo il bollettino quotidiano della Regione. La Lombardia torna a superare la soglia d’allerta per i posti occupati dai pazienti Covid in terapia intensiva. E la questione vaccini continua a essere terreno di scontro politico. I deputati lombardi della Lega annunciano una interrogazione parlamentare sul caso delle 46mila siringhe inadatte inviate in Lombardia. Polemiche "pretestuose", secondo il capogruppo del Pd al Pirellone, Fabio Pizzul: "Gli errori sul conferimento delle siringhe vanno evitati ma non spiegano il forte ritardo sui vaccini".

Si mobilitano anche i sindacati, con la richiesta di attenzione per il personale più a rischio. "La somministrazione dei vaccini anti-covid è iniziata all’Asst Gaetano Pini – si legge in una nota della Cub – e invece di somministrarli a chi è in prima linea nei reparti, hanno preferito partire dal personale dirigenziale amministrativo". Intanto proseguono le vaccinazioni negli ospedali. In una delle Rsa più colpite dalla pandemia, il Trivulzio, nel giro di pochi giorni, al massimo entro la prossima settimana, si chiuderà la prima fase, con la prima dose somministrata, per quasi tutti gli anziani ospiti delle strutture del Pat, circa 900 persone in totale, e per gran parte del personale sanitario.  

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