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Inizia l’era di Giovanni Bozzetti dopo lo scandalo Pazzali: designato il nuovo presidente di Fiera Milano

Lo ha nominato la Giunta regionale della Lombardia (all’ombra dell’inchiesta Equalize). Scelto come figura di equilibrio, il neo-dirigente dovrà affrontare sfide strategiche cruciali. Fontana: “Si apre una nuova governance”

Giovanni Bozzetti, presidente designato della Fondazione Fiera Milano

Giovanni Bozzetti, presidente designato della Fondazione Fiera Milano

Milano – La Giunta regionale della Lombardia ha approvato la nomina di Giovanni Bozzetti a presidente della Fondazione Fiera Milano, provando a chiudere (almeno in parte) la turbolenta vicenda che ha coinvolto il predecessore Enrico Pazzali. Un passaggio di testimone che arriva in un momento delicato per uno degli enti più strategici della Lombardia, tra inchieste giudiziarie e presunte pressioni politiche. Bozzetti guiderà quindi l’ente che controlla gruppo Fiera Milano, ovvero il principale operatore fieristico e congressuale italiano e uno dei maggiori a livello internazionale.

La nomina, approvata su proposta del governatore Attilio Fontana, sarà sottoposta al vaglio del Consiglio regionale per la valutazione dell’Aula (non si attendono sorprese). Pazzali, a cui Bozzetti succede, è indagato nell’inchiesta della Procura di Milano sul presunto dossieraggio illegale messo in atto dall’azienda investigativa Equalize ai danni di molti personaggi pubblici.

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Chi è Giovanni Bozzetti

Nato a Soresina, in provincia di Cremona, Giovanni Bozzetti, 58 anni, ha un passato politico di primo piano e rappresenta il compromesso perfetto per una nomina che ha tenuto banco per mesi. Ex assessore nella Milano di Gabriele Albertini e in Regione Lombardia con Roberto Formigoni, sempre in quota Alleanza Nazionale, il nuovo presidente porta con sé un curriculum che spazia dalla politica all’imprenditoria internazionale. Fondatore di una società di consulenze specializzata nell’internazionalizzazione delle aziende italiane, con particolare focus sui mercati del Medio Oriente e degli Emirati Arabi Uniti, vanta anche esperienza nella gestione di partecipate pubbliche, avendo guidato Infrastrutture Lombarde spa.

Compromesso politico

La sua nomina era già nell’aria da settimane, tanto che lo stesso interessato aveva preferito mantenere un profilo basso quando interpellato dai media. Ma dietro questa scelta apparentemente tecnica si nasconde una partita politica che ha visto Fratelli d’Italia spuntarla sia sui tempi che sul nome. Il partito di Giorgia Meloni aveva infatti espressamente richiesto che la successione a Pazzali avvenisse entro luglio, evitando il rinvio post-estivo che avrebbe potuto creare ulteriori complicazioni.

La figura di Bozzetti si inserisce perfettamente negli equilibri del centrodestra lombardo. I suoi legami con Ignazio La Russa, con cui ha collaborato quando l’attuale presidente del Senato era ministro della Difesa, lo rendono particolarmente gradito a Fratelli d’Italia. Una vicinanza che non è sfuggita agli osservatori politici.

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La nomina

“Siamo il partito trainante anche in Lombardia”, ha commentato senza mezzi termini il deputato Marco Osnato di Fratelli d’Italia, respingendo le accuse di spartizione politica. “Avendo la persona giusta al posto giusto, si è proceduto”. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che negli ultimi mesi aveva più volte sottolineato l’urgenza di procedere con la nomina, ha dato il via libera formale che ha permesso l’accelerazione del processo. Una mossa che tiene conto delle numerose sfide che la Fondazione deve affrontare, a partire dalle decisioni strategiche sul centro di produzione Rai.

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Enrico Pazzali

Il periodo Pazzali? “Molto bello”

Il cambio della guardia segna la fine dell’era Pazzali, un periodo che il governatore Attilio Fontana ha definito “molto bello” per i risultati raggiunti. La Fiera, ha detto, è “entrata nelle realtà della città, ha affrontato i problemi della città, ha dato una mano sostanziale a risolvere alcuni problemi che in certi casi erano anche drammatici. Basti pensare all’ospedale in fiera, basti pensare ai centri per le vaccinazioni, basti pensare, meno drammatico ma impegnativissimo, al problema della pista di pattinaggio veloce (per le Olimpiadi del 2026) che senza l'intervento della Fiera avrebbe rischiato di creare un danno non di poco conto”.

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“Ricatto politico”

Il coinvolgimento nell’indagine sui presunti dossieraggi, nonostante il manager abbia sempre respinto le accuse, ha anche alimentato uno scontro politico durissimo, con il capogruppo del Partito democratico in Regione, Pierfrancesco Majorino, che ha parlato apertamente di “ricatto politico” nei confronti di Fontana (frase per cui Pazzali aveva anche annunciato querela nei confronti del capogruppo).

“Finalmente si chiude una vicenda imbarazzante”, ha commentato Majorino dopo l’annuncio della nomina di Bozzetti. Una soddisfazione parziale per il Partito democratico, che per mesi ha chiesto la rimozione di Pazzali senza riuscire a portare in discussione la mozione di sfiducia in Consiglio regionale. 

Le sfide future

Per Bozzetti si aprono ora sfide complesse. La Fondazione Fiera Milano non è solo il principale polo fieristico italiano, ma un attore economico di peso che genera un fatturato di centinaia di milioni di euro e occupa migliaia di persone. La gestione post-pandemica, la competizione internazionale, gli investimenti tecnologici e infrastrutturali sono solo alcuni dei dossier che il nuovo presidente dovrà affrontare.