REDAZIONE MILANO

Stalking alla ex compagna. Braccialetto elettronico al dj e modello Basciano

Niente domiciliari, ma divieto di avvicinamento a Sophie Codegoni

Alessandro Basciano e Sophie Codegoni ormai separati, hanno una figlia di due anni

Alessandro Basciano e Sophie Codegoni ormai separati, hanno una figlia di due anni

Il dj Alessandro Basciano si è presentato ieri al commissariato e gli è stato applicato il braccialetto elettronico. Il 35enne è accusato di stalking nei confronti della ex compagna Sophie Codegoni ed è sottoposto a un divieto di avvicinamento divenuto definitivo il 30 aprile. Al primo appuntamento per il braccialetto elettronico, che gli era stato fissato il 6 agosto, Basciano non si era presentato, rischiando così gli arresti domiciliari come previsto dalla misura in caso di rifiuto a indossare il dispositivo. Sulla questione era sorto anche un giallo, in quanto era trapelato che in realtà non ci fossero braccialetti elettronici a disposizione. L’operatore tecnico, Fatsweb, aveva a stretto giro replicato che "non essendo stata ancora raggiunta la soglia contrattuale prevista per il mese di agosto non sussistono carenze nella fornitura dei dispositivi".

Il 35enne era stato arrestato a novembre, nell’inchiesta coordinata dall’aggiunta Letizia Mannella e dal pm Antonio Pansa, per poi essere scarcerato meno di 48 ore dopo. Dopo il ricorso della Procura, il Riesame aveva disposto per lui il divieto di avvicinamento a meno di 500 metri dalla ex fidanzata, e sempre con l’ausilio del braccialetto elettronico. Rinunciando all’appuntamento della settimana scorsa, il deejay aveva comunicato - tramite il suo legale - di avere la residenza alle Canarie e di non possedere più un appartamento a Milano, nonostante risulterebbe invece avere ancora domicilio nel capoluogo lombardo. La questione si è dunque chiusa ieri con la presentazione in commissariato. Intanto si va verso la chiusura delle indagini, partite dalla denuncia della modella. Secondo l’accusa, il 35enne si sarebbe reso responsabile di "condotte idonee a generare un perdurante stato di ansia e paura" in Sophie Codegoni, inducendola a modificare le proprie abitudini di vita per timore di incontrarlo. Sentita dagli inquirenti il 28 novembre, l’ex compagna aveva confermato un quadro fatto di minacce, insulti gravi e atteggiamenti persecutori, come era già chiaramente emerso anche dall’analisi di alcune chat acquisite dai pm.