REDAZIONE MILANO

"Qui solo io, lo sanno tutti". Ai domiciliari Mauro Russo l’onnipresente del Meazza

Arrestato il socio di Maldini e Vieri nella società del marchio Sweet Years. Da leader della Nord a imprenditore. I soldi in nero nelle buste con la "K".

Mauro Russo, 66 anni, è stato arrestato e messo ai domiciliari

Mauro Russo, 66 anni, è stato arrestato e messo ai domiciliari

"Tutti e due. Uno era capo della curva, quello più...". Il 6 dicembre 2024, Andrea Beretta, arrestato il 4 settembre per l’omicidio del rampollo di ’ndrangheta Antonio Bellocco e ormai collaboratore di giustizia, parla al pm Paolo Storari dei fratelli Aldo e Mauro Russo e del business dei parcheggi a San Siro. L’ex capo della Nord si concentra su Mauro, che negli anni Ottanta era uno dei vertici del tifo organizzato di fede interista: "Si conoscevano con Vittorio (Boiocchi, ndr)... poi erano nate delle frizioni fra di loro, fra Vittorio... Franco (Caravita, ndr), Vittorio, Mauro, allora hanno cercato di rabbonirlo facendogli passare questa roba del parcheggio, no, per fargli guadagnare un po’ di soldi...". Berro svela così il ruolo-chiave del sessantaseienne, finito ieri ai domiciliari, nell’ingresso nel business dell’imprenditore Gherardo Zaccagni. "Zaccagni sì, ma i Russo perché entrano in quest’affare?", domanda Storari. "Entrano perché sono sempre stati anche loro prima dentro nella storia dei parcheggi, c’erano sempre stati dentro anche loro nella storia dei parcheggi, capito, sia quello del Milan...", la risposta.

Del resto, è lo stesso Mauro Russo, socio di Paolo Maldini e Christian Vieri (completamente estranei ai fatti) nella società del marchio "Sweet Years", a descriversi come il deus ex machina in una conversazione a tre datata 18 agosto 2020 con Zaccagni e Pino Caminiti: "Io devo arrivare a capire chi comanda adesso... non so... a San Siro per fare in modo che i vigili non ci scassano il c. per i motorini... non ci scassano il c... Adesso ci penso io. Ci penso io a capire chi deve “mangiare”, come far “mangiare”...". Dieci giorni dopo, Russo è ancor più esplicito: "Chi ha inventato come si fa questo c. di stadio? I parcheggi solo io e lo sanno tutti... io ho inventato i pass, i mica pass, io addirittura... avevo l’accordo col Comune... che il Comune metteva le telecamere e chi non mi pagava il pass pigliava le multe! Ti ricordi? Mi ero comprato anche l’assessore... guarda... che c. ti devo dire!". Detto che negli atti non ci sono riferimenti precisi né riscontri a queste esternazioni intercettate, che Russo fosse da decenni nel "ramo" lo attestano pure le dichiarazioni messe a verbale il 5 gennaio scorso da Pierfrancesco Barletta, direttore operativo e delegato alla sicurezza dell’Inter all’epoca della presidenza Moratti nonché ex manager di punta della società M-I Stadio: "Non ricordo esattamente se nel 2011 o nel 2012, Mauro Russo era il gestore sia per il Milan che per l’Inter con la sua società Cipes per la gestione dei parcheggi dello stadio San Siro ed era lì da tantissimi anni. Facemmo una gara per valutare la convenienza di mercato e la sua società perse la gara. Lui mi fece una telefonata che definirei non estorsiva ma sicuramente minatoria. Lui, lamentandosi che non gli era stata data la possibilità di rimanere e aver perso la gara, mi disse che ci sarebbero stati dei problemi per la gestione e salì di livello dicendomi: “Quando non saremo noi a gestire il parcheggio, dovessero essere danneggiate le auto, qualche casino nei parcheggi, se si incendiano delle macchine non lamentatevi che avete cambiato il gestore”". Da Zaccagni, il sessantaseienne avrebbe incassato migliaia di euro in nero: le buste con il denaro "venivano lasciate al garage Marcona" con la scritta "K" (Comandante). Per Beretta, Russo aveva lo status per trattare "alla pari con Boiocchi, aveva l’autorevolezza per farlo". Tuttavia, lo “Zio” se la prese pure con lui: "Se entro Natale non c’ho i soldi, io ti ammazzo a te e a tutta la tua razza, ti taglio la testa".

Nicola Palma